Messaggistica, tutto un mondo intorno

Messaggistica, tutto un mondo intorno

Facebook Messenger e iMessage moltiplicano i propri servizi, schierandosi fra le piattaforme di comunicazione che vogliono fare di più. Una tendenza che arriva anche a Twitter, riducendo riduce sempre di più le distanze tra comunicazione pubblica e privata
Facebook Messenger e iMessage moltiplicano i propri servizi, schierandosi fra le piattaforme di comunicazione che vogliono fare di più. Una tendenza che arriva anche a Twitter, riducendo riduce sempre di più le distanze tra comunicazione pubblica e privata

Il confine tra messaggistica pubblica e privata si sfuma e i servizi diventano sempre più parte integrante delle applicazioni dedicate alla comunicazione: mentre Twitter dà una data all’annunciato allungamento dei suoi tweet e Apple propone uno store ad hoc dedicato ad iMessage, Facebook continua ad arricchire Messenger, dimostrando che vuole sfidare non solo i diretti concorrenti, ma anche i servizi VoIP e i servizi di pagamento online.

Messenger si arricchisce di bot e buy button
Con un post sul blog degli sviluppatori di Facebook, Seth Rosenberg ha annunciato nuove funzionalità di Messenger destinate tutte a permettere un’integrazione più diretta tra aziende e clienti attraverso tale piattaforma: si parte dal pulsante “buy”, per il momento solo negli Stati Uniti, che permette pagamenti nativi, ma a cui bisogna aggiungere le novità relative all’utilizzo dei chat bot di Messenger.

In realtà la messaggistica di Facebook già da tempo si sta trasformando in qualcosa di più, una tendenza che si è concretizzata dallo sganciamento dall’app di Facebook: già da allora, per esempio, si era parlato dell’integrazione di pagamenti mobile al suo interno, ma per completare le transazioni era ancora finora necessario uscire dall’app. Nel frattempo il social network ha integrato dei bot per Messenger per permettere alle aziende di inviare contenuti in automatico ai clienti che volessero interagire con loro.

Con le ultime novità che saranno introdotte nella Piattaforma Messenger 1.2, insomma, Facebook chiude semplicemente il cerchio: assicura con il pulsante buy transazioni protette da crittografia a livello bancario all’interno dell’app; permette alle aziende di integrare sistemi di pagamento tramite Messenger alle proprie pagine di check out tramite l’estensione Webview and Messenger ; e attira maggior traffico sul suo sistema di chat tramite nuovi advertising nel News Feed degli utenti che inviteranno ad utilizzare le chat bot di Messenger ( arrivati ad essere già 30mila), cui si potrà accedere (e che potranno essere condivisi con altri utenti Messenger) anche tramite pulsanti ad hoc all’interno delle chat.

In tutto ciò Messenger non trascura naturalmente la sua funzione basilare, quella della comunicazione: ha divulgato che 300 milioni di utenti su un miliardo utilizza le sue chiamate video e audio ogni mese. Numeri che già così competono con un gigante del settore VoIP come Skype e che sono serviti al vertice David Marcus ad annunciare il lancio di Instant Video , funzione che permette di lanciare streaming video con un proprio contatto anche quando il suono non può essere attivato.

Apple ed un negozio per iMessage
Facebook, d’altra parte, non è l’unica a continuare ad investire per trasformare il settore della messaggistica online: come fatto proprio dal social network con Messenger, Apple ha lanciato uno store dedicato a iMessage, per costruire una piattaforma intorno al proprio servizio di messaggistica e sfruttare il successo di pubblico di questo tipo di app che hanno più utenti medi e maggior tempo passato su di esse del resto delle applicazioni.

La novità, disponibile a tutti a partire da iOS 10, è già ricca di offerte grazie alle emoticon e agli sticker di Super Mario e di Disney.

Twitter si allunga
Anche Twitter ha novità in arrivo e,
come annunciato , sta avviando l’estensione dei suoi messaggi: anche se il limite di 140 caratteri resta (e con esso la propria peculiarità) a partire dal 19 settembre in tale limite non saranno più contati gli username all’inizio dei tweet e gli allegati media. Un modo per rendere meno ostico il suo utilizzo ai novizi e cercare così di estendere la sua base di utenti.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
14 set 2016
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