Microsoft licenzia Bill. O quasi

Microsoft licenzia Bill. O quasi

I siparietti promozionali con Jerry Seinfeld potrebbero essere arrivati al capolinea. Si parla di alternative al grande (ex) capo. Tutto per riuscire a cambiare immagine, e cambiare pelle
I siparietti promozionali con Jerry Seinfeld potrebbero essere arrivati al capolinea. Si parla di alternative al grande (ex) capo. Tutto per riuscire a cambiare immagine, e cambiare pelle

Sembra durata appena due settimane l’avventura del comico Jerry Seinfeld in qualità di spalla per Bill Gates: la campagna pubblicitaria partita lo scorso 4 settembre, costata per il solo ingaggio dell’attore 10 milioni di dollari , sarebbe già al capolinea e pronta ad un cambio di rotta.

La campagna, pensata per contrastare l’alone negativo che circonda Windows Vista e Microsoft stessa, è iniziata con Bill e Jerry a spasso per un centro commerciale mentre comprano scarpe, ed è proseguita sette giorni dopo con i due alle prese con una famiglia del ceto medio statunitense. L’ accoglienza in rete non è stata esattamente delle migliori: il linguaggio utilizzato, la storia narrata con le immagini è risultata di difficile comprensione ai più, con qualche eccezione .

Soprattutto ha stupito come una campagna da 300 milioni di dollari , ufficialmente lanciata per riabilitare il marchio Windows , provvedesse a glissare sistematicamente sull’argomento. Dopo il progetto Mojave , da Redmond sulla questione è calato il silenzio: silenzio che ora verrà rotto dai dipendenti stessi dell’azienda, protagonisti degli
spot
che dalla serata di ieri vanno in onda sulle principali TV statunitensi e su Internet .

Si comincia con un autentico ingegnere Microsoft dalla spiccata somiglianza con John Hodgman , il PC della campagna Get a Mac di Apple . Vestito per assomigliare al suo quasi-sosia, il per il momento anonimo tecnico di BigM esordisce con una battuta: “Salve sono un PC, e sono stato trasformato in uno stereotipo”. L’intento è quello di ribattere colpo su colpo alla ironia di Cupertino, con l’auspicio di riportare nei cuori degli appassionati un po’ di affetto per le finestre che albergano nei loro computer sin dagli anni 90.

Nonostante il repentino cambio di testimonial, con l’uscita di scena di Seinfeld la parata di star non è comunque terminata: sono attese nelle prossime settimane le apparizioni dello scrittore Deepak Chopra , del rapper Pharrell Williams e della casalinga disperata Eva Longoria . Faranno da comprimari ad altri 60 dipendenti di BigM, che assieme a Bill Gates avranno il compito di trasformare il momento di debolezza di Vista in un credito di popolarità con il pubblico.

Di certo, con soli due spot alle spalle e uno in programmazione, è presto per tracciare un bilancio. Ciò che appare chiaro sin da subito, tuttavia, è il tentativo di Microsoft di ribattere colpo su colpo all’offensiva di Apple, utilizzando persino le stesse armi . L’ironia non ha fatto certo difetto negli anni al management di Redmond quando si trattava di promuovere i propri prodotti, ma resta qualche perplessità sull’approccio scelto per combattere contro un avversario che detiene una frazione delle quote di mercato oggi ad appannaggio di Windows.

Secondo gli addetti ai lavori , i primi due spot mandati in onda avrebbero comunque centrato il bersaglio : i sondaggi di opinione sembrerebbero dare ragione ai creativi di Crispin Porter & Bogusky che hanno ideato l’intera campagna e che, dopo aver rotto il ghiaccio con due “episodi” privi di un reale messaggio ma abbastanza spiazzanti da incuriosire gli spettatori, si preparano ora a rispondere alle domande del pubblico con un messaggio più chiaro e organico del precedente. Ma c’è già chi giura che la campagna ha solo subito una ri-focalizzazione, e che l’incredibile coppia Gates-Seinfeld sia già pronta a tornare sui display di tutto il mondo.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
19 set 2008
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