MIT, circola da sé la robosedia a rotelle

MIT, circola da sé la robosedia a rotelle

Il prototipo è un concentrato di tecnologia, tra segnali Wi-Fi e GPS, arti bionici e sistemi anti collisione
Il prototipo è un concentrato di tecnologia, tra segnali Wi-Fi e GPS, arti bionici e sistemi anti collisione

“Portami nella mia stanza”: basterà un semplice comando vocale per azionare la nuova sedia a rotelle automatizzata in fase di sviluppo al Massachusetts Institute of Technology ( MIT ). Il dispositivo apprende i comandi dalla voce ed è in grado di interagire in un dato circuito, memorizzando la posizione di oggetti e luoghi. Le nuove risorse tecnologiche sono il primo passo nella visione dei progettisti, che stanno implementando nuovi modelli di macchine per arrivare in futuro a costruire congegni in grado di semplificare o addirittura sostituire il lavoro umano.

la sedia-robot Basato su tecnologia WiFi, il prototipo può creare mappe dell’ambiente circostante, da utilizzare come guida per muoversi al suo interno. Inoltre è in grado di memorizzare percorsi ed associare ad essi richiami vocali: è sufficiente fornire la destinazione desiderata e la sedia porta a destinazione il passeggero, proprio come un taxi. Va detto che per far memorizzare al device i percorsi di una mappa tipo, come ad esempio un appartamento, bisogna per prima cosa seguire la procedura di approaching , un semplice tour guidato per segnalare al dispositivo i luoghi cardinali. Comunque la sedia a comando vocale non è limitata al solo uso indoor: grazie alla possibilità di inserire ricevitori GPS è possibile utilizzarla anche all’aperto.

“Stiamo sviluppando una varietà di macchine, di varie dimensioni, dotate di una consapevolezza situazionale, in grado di memorizzare mappe per aiutare le persone a fare ciò che vogliono fare, o farlo al loro posto” – ha dichiarato Seth Teller, professore a capo del gruppo di ricerca. Ed è proprio questa la filosofia dei nuovi prototipi: rendere autonome le persone. In prospettiva, verranno testati in futuro parti complementari alla macchina, come bracci meccanici che permetteranno di interagire con gli oggetti e “fare cose, come schiacciare un interruttore o prendere una tazza e portarla alla bocca della persona” – continua Teller. Ma non solo: sulle sedie a rotelle sarà anche implementato un sistema che metterà in comunicazione il device con i suoi simili, consentendo di annullare i rischi di collisione.

I ricercatori del Computer Science and Artificial Intelligence dunque puntano in alto: “Oltre alla sedia a rotelle sono in cantiere altri progetti, da un telefonino che riconosce la propria posizione ad un sollevatore industriale, capace di trasportare grossi carichi autonomamente da un luogo all’altro, anche all’aperto”, aggiunge Teller.

Vincenzo Gentile

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Pubblicato il
22 set 2008
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