Mozilla ottimizza la compressione JPEG. Ancora

Mozilla ottimizza la compressione JPEG. Ancora

Nuova release per l'encoder JPEG sviluppato dalla Fondazione, un progetto che mira a ridurre sensibilmente il peso delle immagini su Web pur mantenendo la compatibilità con uno standard storico
Nuova release per l'encoder JPEG sviluppato dalla Fondazione, un progetto che mira a ridurre sensibilmente il peso delle immagini su Web pur mantenendo la compatibilità con uno standard storico

Dopo il debutto iniziale avvenuto lo scorso marzo , il progetto mozjpeg arriva ora alla versione 2.0 e porta in dote una ulteriore ottimizzazione nel livello di compressione raggiungibile durante l’encoding delle immagini in formato JPEG.

L’obiettivo di mozjpeg è ridurre in maniera sensibile la banda necessaria a scaricare e trasmettere i contenuti grafici codificati nello storico standard di compressione “lossy” (cioè con perdita di qualità in proporzione al livello di compressione utilizzato), un obiettivo condiviso tra l’altro anche dal progetto WebP di Google .

Ma l’approccio di Mozilla non potrebbe essere più agli antipodi rispetto a quello di Mountain View, visto che se quest’ultima vorrebbe sostituire JPEG e altri formati grafici con una tecnologia del tutto diversa e più recente, la fondazione del Panda Rosso vuole invece migliorare compressione e qualità delle immagini JPEG mantenendo la compatibilità con lo standard.

Se la prima release di mozjpeg era in grado di ridurre del 10 per cento lo spazio occupato dalle immagini JPEG, spiega Mozilla, mozjpeg 2.0 aggiunge un ulteriore 5 per cento al taglio delle dimensioni con un risparmio di banda di rete notevole soprattutto nel caso di grandi archivi di contenuti grafici.

Non è un caso, a tal proposito, che anche Facebook abbia espresso il proprio interesse nei confronti del progetto donando 60mila dollari per il suo continuo sviluppo. Il miglior livello di compressione raggiunto da mozjpeg 2.0 si applica anche alle immagini compresse con algoritmo progressivo , una novità rispetto all’encoding limitato all’algoritmo di base (“baseline”) che caratterizzava la versione precedente. Migliorati risultano anche i tool per il testing, con il codice ora scritto in C e quindi molto più veloce oltreché indipendente dalla presenza di Matlab.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
17 lug 2014
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