Obbligo di rettifica, riparte l'emendamento

Obbligo di rettifica, riparte l'emendamento

Torna la proposta d'emendamento già presentata un anno fa dall'on. Roberto Cassinelli (PdL). Ai blogger verrebbe concessa una settimana per adempiere all'obbligo di rettifica. Con multe decisamente meno salate
Torna la proposta d'emendamento già presentata un anno fa dall'on. Roberto Cassinelli (PdL). Ai blogger verrebbe concessa una settimana per adempiere all'obbligo di rettifica. Con multe decisamente meno salate

“Non c’è nessuna volontà di soffocare la libertà della rete, ma forse poca sensibilità nei confronti del fenomeno col quale vogliamo rapportarci”: così ha parlato l’onorevole del Popolo della Libertà (PdL) Roberto Cassinelli, intervenuto sul suo blog per commentare il ritorno del famigerato articolo 1 comma 29 del DDL Intercettazioni.

“La squallida iniziativa di listaouting , che considero avvilente per chi utilizza il blogging come strumento di informazione e non di diffamazione, ha riportato l’attenzione su una tematica dimenticata per oltre un anno”, ha continuato Cassinelli. Che ha dunque ricordato la grande mobilitazione degli internauti italiani nell’estate del 2010, contro l’obbligo di rettifica imposto a blog e siti informatici.

Era stato proprio Cassinelli a presentare un emendamento al comma 29 del DDL, innanzitutto per diminuire la sanzione pecuniaria a carico di tutti quei siti non registrati presso la cancelleria del tribunale o il Registro degli Operatori della Comunicazione. Ai blogger – opportunamente differenziati dai grandi quotidiani in versione elettronica – veniva offerto un periodo di 7 giorni (e non 48 ore) per adempiere all’obbligo di rettifica .

“Ripresenterò pertanto quell’emendamento – ha concluso Cassinelli – certo che il Parlamento italiano non tratterà con superficialità un tema degno della massima attenzione, anche alla luce dei principi costituzionali che impongono una seria riflessione. Avendo già avuto occasione di confrontarmi con la rete, personalmente preferisco portare a termine quel lavoro mantenendo un tono più pacato e concentrandomi sulla necessità, incontestabile, di modificare un testo potenzialmente dannoso”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
27 set 2011
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