iMac non si può copiare

iMac non si può copiare

Alla fine Apple ci è riuscita: oltraggiata da chi le ha rubato l'idea, la mamma dell'iMac ha ottenuto ingiunzioni contro chi ci ha provato. Ma siamo sicuri che sia giusto così?
Alla fine Apple ci è riuscita: oltraggiata da chi le ha rubato l'idea, la mamma dell'iMac ha ottenuto ingiunzioni contro chi ci ha provato. Ma siamo sicuri che sia giusto così?


Roma – Festa in casa Apple, perché una corte distrettuale americana in questi giorni ha sentenziato che le aziende che cercavano di commercializzare il PC economico E-Power lo facevano ai danni della mamma dell’iMac. Bloccata quindi la distribuzione del personal computer basato su Windows che Daewoo e Future Power hanno avuto l’ardire di creare rendendolo molto simile al fortunatissimo computer Apple.

Il boss di Apple, Steve Jobs, da quando vide E-Power e, prima, eOne, non stava più nella pelle. Aveva speso con Apple più di un centinaio di milioni di dollari in pubblicità e un’altra somma per arrivare al design caramella invidiato da tutti. Un design faticosamente creato e realizzato partendo proprio dai bon-bon e pensato per rendere l’iMac un fenomeno; un design che non doveva essere messo in crisi da due aziende in questo caso opportuniste e arraffone.

Ma è giusto che sia andata così? Il giudice che ha sentenziato a favore di Apple ha scritto: “la Corte conclude che Apple ha dimostrato che il rilascio sul mercato di E-Power potrebbe causare confusione nei consumatori. Palese è che gli accusati volevano copiare l’aspetto dell’iMac. E nonostante le differenze evidenziate dalle due aziende, l’aspetto dell’iMac e di E-Power è decisamente simile”. Una decisione uguale lo scorso agosto fu presa dalla magistratura di Tokyo che decise di bloccare la vendita dei computer della Sotec per gli stessi motivi.

In tutto questo c’è qualcosa che mi sfugge. Da un lato perché mi è difficile pensare che di fronte al bombardamento pubblicitario su iMac e alla notorietà del marchio Apple i consumatori potrebbero “confondersi”; dall’altro perché nutro una sorta di insofferenza epidermica verso lo strumento del copyright quando questo viene esteso oltre ogni razionalità.

Perché impedire all’iMac di segnare un punto nella storia come primo computer a rompere certi vecchi e obsoleti schemi nel design industriale? Perché voler mantenere all’iMac una unicità che non può avere? Non la può avere, diciamocelo chiaro, perché iMac non è per tutti. Non tutti coloro che possono permettersi un computer possono permettersi un’iMac.

Con due milioni di lire, prezzo degli iMac di nuova generazione da qualche tempo sul mercato italiano, si comprano due decenti personal computer basati su Windows. Differenze esagerate tra iMac e questi sistemi, naturalmente, differenze strutturali. Differenze tali che difficilmente potrebbero passare inosservate. Ma perché allora privare gli utenti di computer economici come l’E-Power? Perché chi non può o non vuole spendere per un computer quanto spende per uno scooter deve trovarsi in casa un cassone grigio invece di una caramella gigante? Magari poter comprare un eOne o un E-Power: non sarà un iMac, funzionerà in modo del tutto diverso, ma il look sarà più o meno quello, con qualche raffinatezza in meno e qualche diffettuccio in più. In questa pagina ci sono le foto dei tre prodotti. Era davvero una faccenda così grave da dover ricorrere al tribunale?

Robinson

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Pubblicato il
12 nov 1999
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