Win2000 al bando in Cina?

Win2000 al bando in Cina?

Microsoft nega che le autorità cinesi stiano pensando ad una misura così drastica riguardante i computer del governo e si chiede da dove provengono le voci. Il primo a parlarne un quotidiano di Pechino
Microsoft nega che le autorità cinesi stiano pensando ad una misura così drastica riguardante i computer del governo e si chiede da dove provengono le voci. Il primo a parlarne un quotidiano di Pechino


Web (internet) – Un piccolo ma importante giallo si è sviluppato nelle ultime ore a propodito di Windows2000 e della sua commercializzazione in Cina, prevista per il prossimo marzo. Secondo lo Yancheng Evening News, quotidiano della capitale cinese, le autorità del paese stanno pensando alla possibilità di bandire il nuovo sistema operativo di rete di Microsoft dai computer governativi. Una eventualità negata da Microsoft e da un esponente del governo cinese.

Il quotidiano cinese, tra l’altro, nel suo articolo non forniva alcuna prova delle proprie affermazioni ma citava una diffusa diffidenza dei cinesi rispetto a Microsoft, diffidenza cresciuta recentemente in modo esponenziale, a seguito del tentativo dell’azienda di Redmond di portare in tribunale un’impresa locale per pirateria, senza peraltro riuscirci. Che sia un momento delicato per Microsoft in Cina lo dimostra anche il successo del volume scritto da Wu Shihong, ex direttore generale della divisione cinese di Microsoft, che si è scagliato contro l’azienda accusandola di arroganza monopolistica e insensibilità ai bisogni della Cina, toccando quindi tutte le corde del nazionalismo cinese.

Stando al quotidiano di Pechino, un funzionario del ministero dell’Informazione avrebbe auspicato che i cinesi, in primo luogo il governo, si servissero di software prodotto localmente. In questo senso, sostiene l’articolo apparso sullo Yancheng, si sarebbe parlato dell’uso di una piattaforma software “Red Flag-Linux” sviluppata in loco.

Microsoft, a proposito di questo articolo, ha dichiarato che “non crediamo che ci sia alcun segno di un approccio negativo del governo verso i nostri prodotti. Abbiamo ottime relazioni con il governo cinese che è, tra l’altro, uno dei nostri più importanti clienti”.

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Pubblicato il 7 gen 2000
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