Saratoga (USA) – Ieri pomeriggio finalmente Transmeta ha messo a nudo il suo progetto Crusoe, uno dei più ambiziosi progetti legati al mondo dei processori e senz’altro il meno conosciuto: in molti mesi di inseguimento i reporter da mezzo mondo non sono riusciti a sapere praticamente alcunché sui nuovi processori. La presenza nel progetto del padre di Linux, Linus Torvalds, ha poi aumentato enormemente le attese. Ora, però, è stata Transmeta stessa ad annunciare i suoi chip al mondo con una diretta web sui canali di ZDNet.
L’attesissimo Crusoe è una famiglia di processori che ha inizio con due chip pensati per colpire i mercati oggi dominati da Intel . Il primo è un chip chiamato 3120 a basso consumo che gira intorno ai 400 MHz, cache da 108K, pensato per le info appliance e i device hand held pensati per sfruttare Linux. Il secondo è invece il 5400, un chip con una velocità di clock tra i 500 e i 700 MHz e una cache di secondo livello da 256K integrata. Si tratta di un processore pensato per i portatili Windows, un processore in grado di girare con un solo watt di potenza espandendo così di molte ore le capacità delle batterie dei portatili tradizionalmente molto limitate.
I dirigenti dell’azienda hanno spiegato che il 3120 è già in produzione da IBM mentre i primi prototipi del 5400 sono in realizzazione ora e raggiungeranno i mercati entro la metà di quest’anno. Secondo Transmeta la tecnologia utilizzata per realizzare i nuovi processori non è pensata soltanto per coprire i settori dei primi due chip ma, anzi, può essere sfruttata per realizzare processori praticamente per qualsiasi scopo.
Dal punto di vista tecnico, Crusoe sfrutta il “code-morphing” per tradurre le istruzioni di sistema in codice nativo (Very Long Instruction Words) per far girare qualsiasi applicazione oggi in uso sotto Windows, Linux e Java. Il chip, così, è meno difficile da produrre e quindi meno costoso, oltreché meno bisognoso di energia per “correre”. Tutta la gamma Crusoe supporta la Synchronous dynamic RAM.
Il 5400 è un chip i cui circuiti sono scritti con una tecnologia di processo da 0.18 micron mentre il 3120 sfrutta un sistema da 0.22 micron. Entrambi utilizzano una combinazione di hardware e software per emulare i chip Intel. Al contrario di questi ultimi, ed è qui un importante punto di forza per i nuovi processori, Crusoe ha bisogno di pochissima energia, un solo watt come detto, contro i 5-10 watt richiesti dal meno “oneroso” dei Celeron di Intel.
Va detto che sul consumo di energia si gioca una fetta importante della sfida che attende Transmeta rispetto ai colossi del settore. Perché nel comparto dei portatili e in generale dei device “mobile” il chip è il componente che consuma di più e dal quale dipende in misura notevolissima la durata delle batterie.
In questo senso Transmeta ha presentato anche una tecnologia di gestione del consumo, “LongRun”, che ricorda quella SpeedStep di Intel e che si basa sul regolare la velocità di clock del processore sulla base delle necessità delle applicazioni via via aperte dall’utente, tarando così su queste il consumo. E Intel rischia di trovarsi nei guai se si pensa che i nuovi Pentium III per il settore “mobile” presentati soltanto ieri dall’azienda possono richiedere tra i 6 e gli 11 watt di potenza.
Il guanto di sfida, dunque, è stato lanciato.