Napoli – Nel tardo pomeriggio di ieri è arrivata la conferma ufficiale che ADSL, la tecnologia a banda larga, potrà essere commercializzato da Telecom Italia sia “all’ingrosso”, ovvero attraverso forniture specifiche ai provider e agli altri operatori interessati a rivendere i servizi ai propri clienti, sia direttamente, attraverso l’offerta ADSL di TIN.it .
La decisione, lungamente attesa al punto da diventare oggetto di polemica non solo dai vertici di Telecom Italia ma anche tra governo e opposizione, è fondamentalmente un rinnovo dell’autorizzazione provvisoria alla commercializzazione,”pronunciata” dall’Authority lo scorso 21 dicembre.
L’Autorità infatti ha sottolineato che, essendo un rinnovo, anche questa autorizzazione va intesa come provvisoria. Naturalmente viene da chiedersi cosa questo significhi: vuol dire che ad un certo punto l’autorizzazione alla commercializzazione dei servizi verrà sospesa? O forse che in questo modo l’Autorità si ritaglia uno spicchio di potere in più? Ogni malignità, dopo quanto è successo negli ultimi giorni, pare giustificata.
Sul fatto che Telecom Italia ritenesse di spuntarla non ci sono dubbi visto che già oggi su alcuni quotidiani nazionali sono apparsi paginoni pubblicitari per l’ADSL. I prezzi dell’offerta TIN sono peraltro quelli annunciati, vale a dire 250mila lire più Iva di attivazione e 291.700 lire di canone bimestrale. In più ci saranno da pagare, ma non da subito, gli eccessi di traffico oltre i 3 gigabyte?