Roma – Ha avuto una certa eco sulla stampa internazionale quella che qui da noi viene definita una operazione senza precedenti relativamente alle attività internet: Telecom Italia ha annunciato che incrementerà la propria quota di partecipazione in Seat Pagine Gialle determinando con quest’ultima il terreno per collaborazioni a tutto campo per le attività online.
In particolare la “mossa” serve a Roberto Colaninno, amministratore delegato di Telecom, per dare nuovo fiato a TIN.it che, pur essendo il maggiore provider internet del paese, soffre di una cronica carenza di contenuti e capacità di comunicazione. “L’asso nella manica” di Seat è naturalmente Virgilio , il portale gestito da Matrix e considerato uno dei siti più visitati sulla rete italiana.
Sull’operazione, che consente a Telecom e Seat di “incontrarsi” nuovamente, è stato diffuso nelle ultime ore un comunicato di Seat per precisare che al momento ancora non tutto è definito e che sono diversi gli scenari possibili, tra questi anche la possibilità di integrare TIN.it in Seat. Al momento sarebbero sul tappeto alcune ipotesi che comprendono anche lo scorporo dell’azienda TIN.it in una società di nuova costituzione e la successiva fusione per incorporazione di quest’ultima in Seat.
Qualcuno, tra cui Elserino Piol, del fondo chiuso Kiwi, pur “approvando” il senso ultimo dell’operazione, ritiene l’avvicinamento Telecom-Virgilio un percorso pieno di trappole.
Piol, sulle pagine di Repubblica, ha sottolineato come “Virgilio nasce da un’idea imprenditoriale di un gruppo di uomini. Al contrario Telecom continua ad avere una mentalità burocratica. Il rischio, insomma, è che il gigante soffochi quello che c’è di nuovo, che le mentalità delle due società non si amalgamino”.
Sull’accordo TIN-Seat è intervenuto nelle scorse ore anche il presidente dell’Autorità Antitrust, Giuseppe Tesauro, secondo cui “di questo accordo ho sentito parlare dai mezzi di informazione e letto notizie sui giornali. Noi dovremo avere il dossier per l’autorizzazione a intervenire, e prima di vederlo non posso ovviamente esprimermi. Spero comunque che non ci siano problemi”.
Tesauro, che ha sottolineato come l’analisi del caso da parte dell’Antitrust è un fatto puramente tecnico, ha anche sostenuto che non c’è alcuna relazione possibile tra questa operazione e la condanna di Telecom per abuso di posizione dominante sulle tariffe di interconnessione denunciato dagli altri operatori: “in quest’ultimo caso abbiamo individuato un abuso di posizione dominante nelle tariffe di interconnessione e l’abbiamo censurata. Ma per la verità, nel corso della procedura, Telecom si era già adeguata, aveva rifatto i conti con grande soddisfazione dei piccoli provider e anche per questo la multa era così bassa”.