Web (internet) – Navigavano sui siti web con le nuove tecnologie wireless messe a loro disposizione da Sprint e AT&T e senza saperlo lasciavano il proprio numero di telefonino su tutti i siti visitati.
La cosa è stata ammessa dalle due aziende nelle scorse ore e, naturalmente, si sono immediatamente levate le proteste dei gruppi che si battono per il rispetto della privacy. Con una reazione che ha dell’incredibile, le due aziende si sono difese sostenendo che i numeri servono ai siti per “personalizzare” l’offerta sulle necessità del singolo utente.
Ad ogni modo, vista la forte reazione del pubblico, Sprint ha annunciato che entro 30 giorni eliminerà il problema: “siamo assolutamente convinti che prima di ogni altra cosa venga la privacy dei nostri clienti”.
La tecnologia utilizzata è il WAP (Wireless Application Protocol) su infrastruttura software di Phone.com . Secondo quest’ultima, uno scambio minimo di informazioni tra l’utente e il servizio internet fa parte dello standard tecnico utilizzato: “la navigazione con i cellulari richiede alti livelli di personalizzazione. Si tratta di funzionalità molto utili per moltissimi servizi”.
Ma i tecnici di Phone.com hanno anche sottolineato che sta all’operatore telefonico decidere se i numeri lasciati siano quelli del telefonino oppure dei numeri generati casualmente che si rifanno ad un certo utente. E Sprint sostiene di aver scelto il numero del telefonino dell’utente per “velocizzare” la comunicazione con il proprio sito web e la personalizzazione sulle esigenze dell’utente… Addirittura, secondo Sprint, “il numero telefonico era l’opzione meno intrusiva… Non ha senso, non ci si può fare nulla con quel numero”.
Ovviamente le dichiarazioni di Sprint trovano feroci oppositori secondo i quali la divulgazione online di quei numeri consentirebbe la creazione di directory di numeri di telefono wireless attivi, il “rapimento” del numero da aziende del telemarketing e via dicendo. Con l’ipotesi della nascita di un nuovo genere di spamming su WAP.
Altri operatori, come AirTouch e Bell Atlantic, hanno tenuto a sottolineare che nei loro sistemi i numeri degli utenti sono accuratamente “protetti” e mai trasmessi ai siti web.