Occhio: domini verso l'esaurimento

Occhio: domini verso l'esaurimento

La notizia che i domini .com di tre lettere sono tutti registrati dovrebbe spingere gli organismi internazionali di supervisione a procedere rapidamente con le nuove estensioni
La notizia che i domini .com di tre lettere sono tutti registrati dovrebbe spingere gli organismi internazionali di supervisione a procedere rapidamente con le nuove estensioni


Roma – La notizia è di quelle che ti farebbero lanciare il mouse contro il muro. E se non lo fai è solo perché già sapevi che sarebbe accaduto: tutti i domini .com di tre lettere, di qualsiasi combinazione (lettere, numeri e interpunzioni) sono stati registrati. La si può girare come si vuole, ci avvertono le agenzie, ma le 42.952 combinazioni possibili sono tutte “prese” e nessun nuovo dominio .com di questo genere potrà più essere registrato.

Il problema è che anche i domini .com con quattro lettere iniziano a scarseggiare, per non parlare di quelli con cinque che, oltre ad essere richiestissimi, sono anche il motore di una sequela di iniziative giudiziarie tra aziende, pronte a tutto pur di strappare domini importanti alle rivali. I nuovi domini con sei o più lettere, inoltre, sembrano ormai delle formule chimiche o delle astrazioni concettuali impronunciabili e di difficile memorizzazione…

Vale per i domini .com, certo, ma anche i domini paese vanno riducendosi di numero, com’è ovvio con l’esplosione delle new economy locali, della possibilità per un solo soggetto di registrare migliaia di domini e, soprattutto, della vitalità sociale e culturale di tanti che con la propria passione da un dominio ricavano uno spazio efficiente e interessante per tutti.

Insomma i domini vanno esaurendosi. E il problema è che nel migliore dei casi, dicono gli osservatori che guardano dallo spioncino i movimenti dell’ ICANN , il supervisore internazionale dei domini, le nuove estensioni di domini arriveranno all’inizio dell’anno prossimo. Estensioni come .rec (per le attività ricreative), .news (per l’informazione) o .musem (per, indovinala grillo) dovranno quindi aspettare. Ma dovranno attendere anche estensioni come .adult, un modo “elegante” per creare un cyberghetto a luci rosse, la cui introduzione libererebbe tra l’altro migliaia di domini oggi .com.

E in Europa? A parte i noti disastri dei domini .it di cui da un paio d’anni parliamo su queste pagine, nel Vecchio Continente tutti attendono l’approvazione dei domini .eu, cosa che potrebbe avvenire già in estate. Ma non è ancora dato sapere con quali regole i nuovi domini verranno proposti, quante manciate a testa se ne potranno registrare, quanti modi ci saranno per ingarbugliare il procedimento e quanti per consentire manomissioni. Si può essere sicuri che, non appena usciranno i .eu, si parlerà solo di loro.

Paolo De Andreis

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Pubblicato il
27 mar 2000
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