Chicago (USA) – La riscossa del libro parte della rete? A sentire le cifre ufficiali diffuse dalla società di rilevazione specializzata NPD Group, non c’è dubbio che internet e i negozi di libri online stiano cambiando le abitudini dei consumatori americani, ben più propensi che in passato ad acquistare volumi e volumetti a colpi di mouse.
Stando all’osservatorio americano, che ha preparato un rapporto che analizza il mercato del libro negli USA nel 1999, l’anno scorso sulla rete si sono venduti più di 50 milioni di volumi, una cifra di quasi tre volte superiore a quella di due anni prima. Secondo gli esperti NDP “il mercato internet è letteralmente esploso e non è destinato ad esaurirsi”.
Lo studio NDP sostiene che con la crescita delle vendite online diminuiscono quelle nelle librerie tradizionali, seppure ancora in misura decisamente ridotta. Le più colpite, con una discesa in un anno da uno share del 25,3 al 24,6, sono le catene di librerie. Ma negli ultimi dieci anni a perdere di più, anche grazie alla rete, sono le librerie indipendenti, che oggi toccano il 15,2 per cento del mercato contro il quasi 30 per cento dei primi anni ’90.
Il rapporto evidenzia anche che sulla rete si comprano titoli diversi rispetto a quanto accade tradizionalmente, con un drastico declino dell’acquisto di guide e manuali, una tendenza dovuta, dicono alla NDP, alla grande quantità di materiali specializzati disponibili sulla rete.
Va detto, comunque, che i risultati ottenuti dalle librerie virtuali, per quanto notevolissimi, rappresentano ancora una piccola percentuale del mercato del libro. I 57 milioni di opere vendute online, infatti, se le devono vedere con gli 1,07 miliardi di pubblicazioni vendute offline.