New York (USA) – Quale strano “esoterismo” si celerà dietro all’imminente tecnologia annunciata da IBM che promette di raddoppiare la memoria di computer e handheld?
L’idea in realtà non è originale, essendo basata su una tecnologia già ampiamente sfruttata da molti software in circolazione, tuttavia la sua implementazione in hardware promette prestazioni notevolmente superiori rispetto a quelle che potevano offrire programmi come il ben noto MagnaRAM. E gli specialisti in queste ore non parlano d’altro.
La tecnologia Memory eXpansion di IBM si basa infatti su di un chip frapposto tra processore e memoria in grado di comprimere in tempo reale tutti i dati in transito facendo risparmiare, a detta di IBM, fino a metà dello spazio in memoria.
L’implementazione della compressione della RAM in hardware permette l’adozione di algoritmi di compressione più efficienti e nessun carico di lavoro aggiuntivo sulla CPU di sistema.
Per ovviare ai piccoli ritardi che la presenza del chip può introdurre sul bus, IBM ha pensato di introdurre una speciale cache ad alta velocità in grado di fare da “cuscinetto” fra CPU e memoria.
Da un’idea per certi versi “banale”, ma del resto attuabile solo grazie all’alta integrazione ed economicità dei chip di oggi, IBM potrebbe ottenere un’insperata fonte di guadagno: Big Blue sostiene che la sua tecnologia può far risparmiare milioni di dollari ad un tipico Internet service provider, sebbene ancora non abbia rivelato il costo della sua soluzione.
Nonostante la tecnologia Memory eXpansion abbia per il momento come suo target specifico la fascia dei server, se avrà successo potrebbe presto approdare anche sul mercato desktop, oltre che su quello, già annunciato, degli handheld. Di certo i produttori di RAM non gradiranno?