Web – “Tropus è un programma di file-sharing pensato per la musica e basato sul datastore Freenet, cosa che offre anonimità e scalabilità”: questo il biglietto da visita del progetto Tropus, un progetto che ha tutte le carte per mandare Napster in soffitta. Con Tropus, infatti, gli utenti mai potranno essere identificati e nessuno potrà sapere da chi e dove sono archiviati quali file. Il tutto grazie a Freenet.
Come spiegano quelli di Tropus, progetto open source proprio come Freenet, la rete anonima pensata da Ian Clarke, “il nostro obiettivo è far sì che sia stabile e user-friendly in modo da poter essere utilizzato così ampiamente quanto Napster, ovvero da decine di milioni di utenti”.
Tropus sarà un sistema di file-sharing che, se riceverà un supporto diffuso come sta già accadendo con Freenet – rete e concetto su cui si basa – potrà sfuggire al controllo di qualsiasi entità. Il suo avvento e la sua diffusione potrebbe portare ai discografici una sfida molto più ampia e profonda di quella “lanciata” da Napster e dagli altri sistemi di file-sharing oggi più “in voga”. Su Tropus, infatti, gli utenti non avranno IP dai quali si possa risalire alla loro identità, i file che circoleranno non avranno “un padre”, ovvero una traccia per capire chi li ha messi in rete, né si troveranno su un unico server perché saranno distribuiti tra tutti coloro che vorranno utilizzare il sistemone.
“Anche se raggiungiamo il nostro obiettivo – scrivono gli sviluppatori di Tropus – di produrre Tropus entro il prossimo Natale, è difficile dire cosa Tropus diventerà. Il codice che scriviamo deve essere semplice e sarà semplice per altri duplicare quanto stiamo facendo quando avremo finito. Forse Tropus sarà il seme di un progetto più ampio, o forse porterà altri sistemi di file-sharing a basare la propria architettura su Freenet.