Web – Dopo oltre un anno di sviluppo e mesi di beta testing arriva finalmente la versione finale del KDE 2.0, nome in codice Kopernicus, l’evoluzione del noto ambiente desktop rivale di Gnome.
Allo sviluppo di questa nuova versione del KDE hanno lavorato centinaia di sviluppatori da oltre 30 paesi in tutto il mondo, dando vita ad uno dei software più complessi e mastodontici dell’intero panorama open source.
“Con l’esperienza acquisita lavorando sul KDE 1, abbiamo quasi del tutto reingegnerizzato KDE 2 per renderlo ancor più intuitivo, potente e user friendly”, ha commentato il fondatore del progetto KDE , Matthias Ettrich.
Le ambizioni di Kopernicus sono quelle di fornire agli utenti desktop una soluzione completa che consenta loro di essere da subito produttivi: si parte da Konqueror , file manager e browser Web, per poi passare a KOffice , la suite per l’ufficio integrata, ed arrivare ad oltre un centinaio di applicativi contenuti nelle librerie base del KDE: Administration, Games, Graphics, Multimedia, Network, Personal Information Management (PIM), Toys e Utilities.
Numerose anche le funzionalità ed i tool in grado di venire incontro alle esigenze degli utenti meno esperti, fra cui il KDE Help Center, KIO (KDE’s network transparent I/O architecture) e wizard d’ogni tipo. Inoltre tutto l’ambiente è stato convertito in oltre 15 lingue a cui presto ne seguiranno altre 20. Altra piccola chicca, sarà possibile importare i temi di Gnome.
Praticamente, tutte le prossime versioni delle più note distribuzioni Linux sul mercato hanno già annunciato l’integrazione del KDE 2.0: la prima a tagliare questo traguardo sarà Linux-Mandrake 7.2, il cui rilascio dovrebbe essere ormai imminente.