Los Angeles (USA) – Non è un debutto particolarmente entusiasmante quello della Playstation 2 a stelle e strisce. I problemi produttivi di Sony , annunciati lo scorso mese , hanno infatti dimezzato il numero di console sbarcate sul continente americano, portandole dal milione di unità previsto inizialmente alle attuali 500 mila.
Malumore fra gli utenti, dunque, che dopo sette mesi di attesa rimarranno per la maggior parte a bocca asciutta; malumore fra i rivenditori, che temono di “mancare” il lucroso periodo delle festività natalizie; e malumore anche fra gli sviluppatori di giochi, turbati dall’incubo dell’obsolescenza dei loro titoli.
Se i problemi derivassero unicamente da piccoli ritardi produttivi non sarebbe comunque un grosso dramma per nessuno: gli utenti possono pazientare ancora un po’, i rivenditori sapranno rifarsi a dicembre e gli sviluppatori cercheranno di mantenere alta l’attenzione verso i loro giochi. Il vero rischio, secondo gli analisti, è che Sony stia giocando d’azzardo.
Per coprire i costi della console, resi fra l’altro particolarmente pesanti dall’adozione delle costose memorie RDRAM, e quelli degli investimenti effettuati per lo sviluppo ed il lancio del prodotto, il big dell’entertainment giapponese ha infatti puntato tutto sui numeri: per raggiungere il pareggio entro questo anno fiscale Sony conta di vendere almeno 10 milioni di unità prima del prossimo 31 marzo. Fattibile? Non tutti ne sono convinti: per raggiungere quella cifra manca infatti ancora un 6 seguito da altrettanti zeri. (continua) Le vendite di Playstation 2 non sembrano ritardate soltanto dai problemi produttivi, che come si è detto in precedenza hanno spinto Sony a tagliare il numero di console dirette verso i mercati occidentali, ma anche da un preoccupante calo della domanda registrato sul mercato giapponese: qui infatti le vendite sono crollate dalle 70-50.000 unità iniziali per settimana alle attuali 30.000, una flessione ben più netta di quella prevista.
Gli utenti si lamentano soprattutto dell’ancor scarso numero di giochi e della loro non eccelsa qualità grafica. Un rivenditore italiano che ha potuto provare tutti i titoli fino ad oggi usciti per Playstation 2 ci ha confidato che a suo avviso la qualità dei giochi per Dreamcast è, al momento attuale, ancora un gradino sopra, e questo nonostante la macchina di Sega abbia ormai alle spalle più di un anno di vita.
Già, al contrario di Dolphin e di X-Box, ancora da venire, il Dreamcast è qui da tempo, può contare su di un vasto parco di titoli e canali distributivi già ben oliati. Di sicuro Sony non si sarebbe mai aspettata che questa non fortunatissima console potesse rialzare la cresta proprio alla vigilia del debutto della Playstation 2 in occidente. Lo scatolotto di Sega, grazie a diversi fattori concomitanti – fra cui il drastico taglio di prezzo , l’arrivo della pirateria e l’imminente uscita del DVDreamcast – ha infatti riacceso l’interesse dei videogiocatori e fatto registrare una discreta impennata nelle vendite .
I più maliziosi fanno notare che la quasi totalità dei giochi per Playstation usciti fino a questo momento sono su CD: sarà perché si attende che i masterizzatori di DVD scendano ancora un po’ di prezzo? È infatti innegabile come la grande fortuna della vecchia Playstation sia stata la scelta di un formato, quello CD, che a differenza delle cartucce del Nintendo, può essere copiato con grandissima facilità.
I siti specializzati nella vendita di “ModChip”, chippettini che se saldati nel posto giusto abilitano la riproduzione di giochi masterizzati e d’importazione, hanno già nei loro cataloghi prodotti da applicare alla nuova console di Sony: questi chip consentono, fra l’altro, di poter riciclare tutti i vecchi giochi masterizzati della Playstation di prima generazione, altrimenti inutilizzabili.
In attesa che il mercato americano faccia da pre-test per l’uscita europea, fissata per il 24 novembre, gli italiani che intendono acquistare l’ambita console potranno già cominciare a mettere da parte 900.000 lire, il prezzo consigliato al quale verrà venduta la Playstation 2 nel nostro paese. Che giocare ormai costi caro lo confermano anche i prezzi dei giochi localizzati per l’Europa, che costeranno in media dalle 110 alle 120.000 lire.
Ma i soldi non sembrano un problema così pressante per una vasta fetta di pubblico a cui la Playstation si rivolge: alcuni dati confermano infatti che l’utente medio della console di Sony non ha 14 o 15 anni, come è comune pensare, ma circa una ventina, un dato giustificabile da un lato dal calo demografico e dall’altro dall’incoronazione del videogioco come fonte di intrattenimento a largo raggio, accanto a cinema e TV. E ‘ risaputo come Sony si sia opposta duramente ad ogni tentativo di emulare la Playstation, sebbene due fra le battaglie più importanti, quella contro Bleem! e quella contro Connectix , le abbia perdute entrambe.
A riprovarci è ora Acer che giusto ieri ha annunciato di stare lavorando ad un processore ed un chipset che, se integrati nei comuni DVD player, consentiranno di caricare e giocare giochi Playstation.
L’emulatore, composto da un processore RISC a 300 MHz, girerà su di un sistema operativo embedded sviluppato da Acer ed in grado di simulare l’ambiente hardware e software della console di Sony.
Non è ancora certo, ma Acer potrebbe addirittura mirare ad emulare la Playstation 2. L’ira di Sony sarà quasi scontata, specie ora che ha proposto la sua PSOne, un modo astuto per riciclare la vecchia Playstation e inventarsi la console “portatile”. Ma i suoi avvocati potrebbero incontrare non poche difficoltà a far valere i suoi diritti su di un mercato dove la proprietà intellettuale è ancora un concetto molto astratto: la Cina.
Acer sembra infatti intenzionata a vendere il suo add-on per lettori DVD proprio sul mercato cinese, vero far west della new economy, dove sono già addirittura in circolazione console esteticamente quasi identiche alla Playstation ma funzionanti con le cartucce Nintendo.