Parigi – Sta sollevando una grande quantità di polemiche la decisione non ancora ufficiale, ma confermata, del Governo francese di Lionel Jospin di applicare “tasse preventive” sulla vendita di player CD e DVD, masterizzatori, telefonini di nuova generazione, hard disk, computer e altro materiale. Tasse che, nelle intenzioni del Governo, dovranno servire a garantire entrate a produttori e artisti che, con l’arrivo degli strumenti digitali, stanno perdendo il controllo economico su contenuti protetti da diritti d’autore e copyright.
Al prestigioso quotidiano “Le Figaro”, il ministro della Cultura francese Catherine Tasca ha spiegato che queste nuove tasse sono assolutamente essenziali: “Mi sembra evidente che l’emergere delle nuove tecnologie ha ridotto le entrate degli artisti… Non c’è un modello di business per la cultura se gli artisti non vengono pagati. Senza di loro non ci sarebbe né la musica né immagini video. Una tassa sui decoder – ha continuato il ministro – sui registratori avanzati e sui computer, in altre parole su qualsiasi device che consente di conservare i lavori degli artisti, va presa in seria considerazione”.
Il ministro ha anticipato che una commissione composta da esperti e rappresentanti dell’industria si riunisce in questi giorni per decidere rapidamente nel dettaglio “quali e quante” imposte proporre.
Il tutto mentre, com’è naturale, i produttori di tecnologia si preparano a scendere sul campo di battaglia per il pesante impatto sulle vendite che queste nuove imposte finirebbero per avere. “Ci opponiamo con forza a questo progetto – ha spiegato il segretario dell’Unione degli industriali Bertrand Eteve – Queste imposte sono pericolose perché colpiscono indiscriminatamente tutti gli utenti, indipendentemente da quello che fanno con un hard disk. Un’azienda che ne utilizza uno per archiviare i propri documenti, ad esempio, sarebbe tassata come tutti”.
Contro la proposta si schierano anche le opposizioni politiche e la Camera di commercio di Parigi ma il Governo continua a ribadire che si tratta solo di una estensione ai nuovi mezzi di imposte già previste per strumenti più “vecchi”, come le audio e videocassette.
Se tutto andrà come previsto le nuove imposte scatteranno dal prossimo 22 gennaio e saranno tanto più elevate quanto maggiore è la capacità di memorizzazione del device utilizzato…