Sull'accesso ad Internet Cuba mente?

Sull'accesso ad Internet Cuba mente?

Sono poche migliaia i cubani con accesso alla Rete, per di più controllato da uffici governativi e scuole. Ora il Governo promette cose nuove, ma al mercato nero l'accesso non autorizzato può ancora costare 60 dollari
Sono poche migliaia i cubani con accesso alla Rete, per di più controllato da uffici governativi e scuole. Ora il Governo promette cose nuove, ma al mercato nero l'accesso non autorizzato può ancora costare 60 dollari


Havana (Cuba) – Il regime rivoluzionario comunista di Fidel Castro ribatte alle accuse rivolte a livello internazionale sulla gestione dell’accesso ad Internet. Accuse secondo cui il Governo limita intenzionalmente il numero e la qualità delle connessioni. Il viceministro all’Informatica e Telecomunicazioni, Melchor Gil Morel, ha spiegato che le autorità “stanno lavorando per portare le tecnologie dell’informazione alle masse”.

Secondo Gil Morel già dalla prossima primavera, tra poche settimane dunque, i cubani potranno godere di più numerose postazioni di accesso e varietà di condizioni per acquistare l’accesso.

Tecnologie migliori e un rinnovamento infrastrutturale, ha spiegato Gil Morel, consentiranno di sostituire alcuni snodi di connettività ormai obsoleti con sistemi avanzati. Entro il 2005, sostiene il viceministro, le vecchie linee telefoniche saranno rimpiazzate da cavi in fibra ottica e l’accesso ad Internet potrebbe venire offerto dagli uffici postali.

Il primo passo sarebbe la decisione del governo di aumentare il numero di “punti Internet” gestiti dall’Unione della Gioventù Comunista in modo da farli passare, entro la fine dell’anno, da 176 a 300. “Non abbiamo paura – ha sottolineato Gil Morel durante una conferenza stampa – dell’informazione controrivoluzionaria. L’informazione controrivoluzionaria è basata sulle bugie”.

La comunità internazionale è convinta che l’accesso alla Rete a Cuba sia sottoposto a controlli e censure come accade in tutti quei paesi che cercano di limitare il più possibile l’ingresso di informazioni “destabilizzanti”, come quelle di natura politica. Ma le autorità negano che questo avvenga a Cuba, adducendo altre motivazioni: “Cuba è un paese povero e sottoposto ad un embargo, razioniamo il cibo e abbiamo poche medicine. Come potrebbe Internet non essere limitata?”.

I fatti, però, sembrano smentire i ministri cubani. Oggi chi accede ad Internet a Cuba si trova per lo più in uffici pubblici e governativi, o in alcune scuole e università, e ha un accesso limitato alla posta elettronica. Nei centri gestiti dall’Unione dei giovani comunisti, invece, l’accesso al Web esiste ma è limitato fondamentalmente ad una selezione di siti scelti. Altre tipologie di accesso sono reperibili addirittura al mercato nero, dove possono costare anche 60 dollari al mese…

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Pubblicato il 5 mar 2001
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