Intervista/ Antonio Martino contro ogni censura

Intervista/ Antonio Martino contro ogni censura

di Carlo Stagnaro. Martino sulla legge per l'editoria: l'aspetto più preoccupante è che si crea un precedente per distruggere quel formidabile universo di libertà che si è dischiuso grazie ad Internet
di Carlo Stagnaro. Martino sulla legge per l'editoria: l'aspetto più preoccupante è che si crea un precedente per distruggere quel formidabile universo di libertà che si è dischiuso grazie ad Internet

Roma – Dire “liberale” in Italia può significare due cose: o si ha l’intenzione di riferirsi a un’area politica e ideologica nebulosa e indistinta, un contenitore vuoto buono per tutto e tutti; oppure si indicano quei pochi, coraggiosi individui che col proprio pensiero e le proprie azioni hanno difeso la filosofia della libertà in un ambiente che definire ostile è fare un eufemismo. Uno di essi, e certamente non uno degli ultimi, è Antonio Martino: docente universitario, parlamentare di Forza Italia e già Ministro degli esteri nel 1994, Martino è senz’altro un punto di riferimento per tutti quanti si oppongono al dilagante statalismo. Abbiamo dunque ritenuto doveroso interpellarlo in merito alla nuova legge sull’editoria.

Stagnaro: Come ha visto, il Parlamento, proprio pochi giorni prima dello scioglimento delle Camere, ha licenziato la nuova legge sull’editoria. Essa, in particolare, prevede una serie di interventi sull’informazione in rete, non ultimo l’obbligo per i siti “periodici” di registrarsi e di nominare un direttore responsabile iscritto all’Albo dei Giornalisti. Cosa ne pensa?

Martino: Si tratta di un “classico” esempio di dirigismo al servizio degli interessi corporativi dei giornalisti. In questo, come in innumerevoli altri casi, il contrasto fra l’interesse concentrato, consapevole ed organizzato di pochi prevale sull’interesse generale, non organizzato (organizzabile), diffuso e scarsamente consapevole, di tutti.

S: La legge è stata votata con il sostanziale accordo di destra e sinistra. E ‘ esagerato, a Suo parere, affermare che si tratta di un’aggressione della politica contro la libertà di informazione che internet consente?

M: E ‘ certamente un’aggressione politica alla libertà di tutti, tanto più pericolosa in quanto non contrastata (sarebbe meno grave se si fosse trattato di un “colpo di mano” della maggioranza, realizzato malgrado una robusta e consapevole opposizione). Ma l’aspetto più preoccupante è che si crea un precedente per distruggere quel formidabile universo di libertà che si è dischiuso grazie ad Internet. Inutile aggiungere che questa straordinaria area di anarchia funzionante ha da sempre suscitato la rabbia degli statalisti e la loro smania di regolamentarla.

S: Onorevole Martino, Lei è un autorevole esponente di Forza Italia, partito il cui leader, Sivio Berlusconi, sarà, secondo i sondaggi, il prossimo Presidente del Consiglio. Questo dà alla sua voce un peso certo non secondario. Alla luce di ciò, se la sente di impegnarsi, di fronte ai navigatori e ai lettori di Punto Informatico, a combattere questa legge non appena metterà piede in Parlamento dopo le elezioni?

Risposta: Farò quanto posso ed attendo i vostri suggerimenti, le vostre sollecitazioni ed il vostro incoraggiamento, ma non illudetevi: il mio personale “peso” all’interno della coalizione è minimo. Sono in odore di eresia e non ho molte speranze di essere ascoltato.

Intervista a cura di
Carlo Stagnaro
ForceS

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Pubblicato il
11 apr 2001
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