Roma – L’offensiva regolamentare contro la libera distribuzione di jingle e sigle musicali per i cellulari è proseguita negli scorsi giorni con l’annuncio dell’introduzione di una licenza obbligatoria per i siti che diffondono questi “prodotti”.
Mauro Masi, commissario straordinario della SIAE nonché estensore della contestatissima legge sull’editoria , ha infatti spiegato che la Società degli autori e degli editori sta lavorando su un nuovo modello di licenza che dovrà essere sottoscritta da tutti i siti che consentono agli utenti di scaricare le “musichette” per i telefonini.
Masi si è richiamato esplicitamente alla “licenza multimediale”, quella varata dalla SIAE per i siti italiani che diffondono musica online, che viene usata come modello per la creazione del nuovo “patto” che legherà alla SIAE anche i siti che mettono a disposizione i jingle in modo del tutto gratuito e senza finalità di profitto.
“I siti – ha spiegato Masi – dovranno pagare 194 lire al netto dell’Iva per ogni suoneria musicale che un qualsiasi cittadino trasferirà sul suo cellulare. Una somma che sarà dovuta anche se il sito offre il servizio gratuitamente”.
La licenza e la nuova gabella da pagare taglieranno ovviamente le gambe a chi offre questi servizi gratuitamente e spingeranno alla creazione di pochi servizi gestiti necessariamente da imprese dotate delle infrastrutture che consentano di far pagare all’utente un “tot” per ogni suoneria scaricata.
Prima dell’annuncio di Masi, nei giorni scorsi, un’azienda aveva comunicato di aver già firmato un accordo con la SIAE per la distribuzione delle suonerie online, anche di quelle prodotte in proprio.
Prima ancora, ed è interessante la vicinanza temporale degli eventi, un’azienda di rilevazione vicina ai discografici dell’organismo internazionale IFPI aveva avvertito che il “giro” delle suonerie online causava perdite all’industria discografica pari ad un milione di dollari al giorno….