Redmond (USA) – A sole due settimane di distanza dalla sentenza emessa dalla Corte d’Appello – che ha cancellato le ipotesi di smembramento di Microsoft ma nel contempo ha confermato la violazione, da parte dell’azienda di Bill Gates, delle leggi antitrust americane – il gigante di Redmond ha intrapreso una decisione quasi storica: modificare i contratti di licenza verso i produttori di computer consentendo loro di modificare diversi aspetti del desktop di Windows ed eliminare l'”ingombrante” browserone Internet Explorer.
Mai prima d’oggi Microsoft aveva compiuto un passo così drastico verso la direzione indicata dai giudici, soprattutto considerando che in precedenza le sue licenze proibivano tassativamente ai produttori di apportare modifiche al desktop di Windows ed ai link del menù Avvio.
“Riconosciamo – ha affermato Steve Ballmer, CEO di Microsoft – che alcune clausole delle nostre attuali licenze Windows sono state giudicate irregolari dal tribunale, perciò stiamo concedendo ai produttori di PC una grande flessibilità, e lo stiamo facendo immediatamente, in modo che i produttori possano trarne vantaggio in vista dell’imminente rilascio di Windows XP”.
Una decisione, questa di Microsoft, che mira evidentemente ad anticipare eventuali e forse più drastiche decisioni da parte del tribunale, favorendo nell’egual tempo un auspicato accordo extragiudiziale.
“Questo annuncio – ha puntualizzato Ballmer – non sostituisce le soluzioni in esame presso le parti governative od ogni futuro passo nel processo legale; ciò nondimeno, vogliamo muoverci da subito nel rispetto di quanto il tribunale ha sentenziato. Siamo speranzosi di poter lavorare con le parti governative sulle questioni che ancora rimangono aperte dopo la sentenza del tribunale”.
Come si ricorderà, la Corte d’Appello del Distretto della Columbia aveva ritenuto che alcune parti della licenza di Windows che riguardano i produttori di PC danneggino la distribuzione di software di terze parti, in particolare per quanto concerne i browser Web, ed in questi anni abbiano decisamente favorito l’ascesa di Microsoft verso una posizione di mercato monopolistica.
Basteranno le modifiche apportate da Microsoft ai suoi contratti con gli OEM per mitigare questo giudizio? Prima di leggere alcuni commenti in proposito, vediamo nel dettaglio in cosa consistano tali novità contrattuali.
Come si è detto in precedenza, Microsoft ha concesso ai produttori di PC una flessibilità che in passato non hanno mai avuto. Ecco i pochi ma essenziali punti che vanno a modificare i contratti di licenza di Windows.
– I produttori di PC avranno la possibilità di rimuovere dal menu Start le voci e le icone che forniscono all’utente finale l’accesso ai componenti di Internet Explorer: questo riguarderà sia l’imminente Windows XP sia tutte le precedenti versioni ancora supportate da Microsoft (98/Me/2000).
– I produttori di PC conserveranno, al contrario di quanto era stato annunciato in passato, la facoltà di piazzare le icone direttamente sul desktop di Windows XP.
“Basandoci su approfonditi studi di usabilità – si legge nel comunicato di Microsoft – abbiamo progettato Windows XP per fornire un desktop pulito ed un menù Start migliorato, ma i produttori di PC avranno ora la possibilità di continuare a mettere le icone sul desktop di Windows se essi lo vorranno”.
– Gli utenti avranno anche la possibilità, in Windows XP, di disinstallare Internet Explorer direttamente dall’interno della funzione “Installazione applicazioni”. Per il momento Microsoft non fa alcun cenno su di una eventuale estensione di questa possibilità anche alle versioni precedenti di Windows (per cui esiste invece da tempo un programmino di terze parti, 98lite , in grado di eliminare IE da Windows 9x/Me).
Sebbene non venga riportato sul comunicato ufficiale, diverse fonti sostengono che Microsoft darà anche la possibilità ai produttori di aggiungere a Windows altri software, come media player, browser Web o servizi di accesso ad Internet concorrenti.
Microsoft sostiene che questi cambiamenti richiederanno test e lavoro aggiuntivo su Windows XP, ma che tutto ciò verrà comunque completato entro la data di uscita del prodotto, fissata per il 25 ottobre.
Nel comunicato divulgato da Microsoft tre fra i più grossi produttori di PC, Dell, Compaq e Gateway, commentavano l’annuncio con toni euforici e, come mossi da ispirazione comune, iniziavano l’intervento dichiarandosi “excited”, entusiasti.
Molto meno entusiasmo è invece trapelato dai commenti di molti concorrenti di Microsoft e da diversi legali interrogati ieri dai media.
“E’ il minimo passo che potevano fare per assentire alla sentenza del tribunale”, ha detto Andy Gavil, un professore che insegna presso la scuola di legge dell’università di Howard. “Non credo potessero fare qualcosa meno di questo, considerato il giudizio del tribunale”.
“Molte delle proposte (di Microsoft) – ha dichiarato Tom Miller, procuratore distrettuale dello stato dello Iowa – riguardano il browser, e la guerra dei browser è finita: Microsoft l’ha già vinta”.
“E’ come chiudere i recinti dopo che il cavallo è già scappato” ha commentato ancora Richard Blumenthal, procuratore distrettuale dello stato del Connecticut. “E’ in larga misura un gesto vuoto finché (Microsoft) non presenta qualcosa di più concreto che dimostri la buona volontà nel mettere fine alle sue pratiche predatorie”.
Jacobs & Associates, una firma europea specializzata in leggi e business su Internet, ritiene poi che le modifiche apportate da Microsoft al contratto con gli OEM riguardano soltanto IE, ma Windows XP integra moltissime altre funzionalità chiave forse ancora più importanti del browser, come un software di instant messaging ed il Windows Media Player, di cui Microsoft non sembra intenzionata ad offrire agli utenti l’opzione di disinstallazione.
Secondo alcuni esperti del settore, è esplicativo il fatto che solo ora Microsoft abbia offerto la possibilità di eliminare IE da Windows, quando fino a ieri è sempre andata affermando come la cosa, dal lato tecnico, non fosse assolutamente percorribile.
In realtà – come sostiene il quotidiano on-line WinInfo – la disinstallazione di IE dal sistema consiste in larga parte nell’eliminazione di qualche link e dei componenti per l’accesso al Web: il resto del sistema, ormai intimamente integrato con Windows, rimane nascosto agli occhi dell’utente ed è essenziale per il funzionamento del sistema operativo stesso e di molte applicazioni.
Ma sebbene questo possa considerarsi già un buon passo avanti, qualcuno fa notare come Microsoft non faccia alcun cenno alla possibilità, per gli OEM, di poter rilasciare sistemi sprovvisti di IE: ciò che si interpreta, dunque, è che i produttori possono aggiungere un altro browser ed eliminare le icone di IE e Outlook Express, ma la loro disinstallazione dal sistema può essere decisa solo dagli utenti finali.
Michael Silver, analista presso il Gartner, sostiene che la mossa di Microsoft è “troppo scarna e troppo tardiva”, inoltre ricorda come in Windows XP i browser Web saranno due: oltre a IE, Microsoft fornirà infatti anche MSN Explorer.
“Se il venditore – sostiene Silver – rimuove entrambe le icone, allora un’icona di accesso a MSN comparirà sul menu. L’utente può rimuoverlo, ma non il venditore. In questo modo, quando l’utente acquista la macchina, Microsoft ha ancora ciò che desidera: un accesso al proprio servizio Internet”.
Punto Informatico conta di interpellare quanto prima Microsoft per avere maggiori dettagli sulla questione.