Cronache dal Webbit

Cronache dal Webbit

di Daniela Dell'Aquila. Si è appena conclusa la manifestazione padovana. Una inside view da Immaginaria.net
di Daniela Dell'Aquila. Si è appena conclusa la manifestazione padovana. Una inside view da Immaginaria.net


Padova – Webbit, l’evento da non perdere per chi si occupa di Internet, che si è svolto a Padova dal 26 al 29 luglio , è stato occasione di incontro e confronto fra esperienze, competenze, idee, progetti e scenari futuri. Organizzato in tre sezioni – Campus, Workshop e Open – ha visto la partecipazione di migliaia di giovani e la presenza delle principali aziende operanti nel settore. Numerosi sono stati i temi affrontati durante i workshop, incontri di circa un’ora, che spaziavano dal web design al project management, dai new media all’e-business, dal web development alla system integration.

Web design e creatività
Il workshop di venerdì sera, il primo a cui partecipo, ha un titolo intrigante: “Tendenze della grafica web”. I partecipanti sono numerosi, quasi un centinaio. Per scelta di Iconmedialab, che organizza l’incontro, I relatori sono seduti fra il pubblico, composto in gran parte da altri web designer. Ed ecco che vien fuori il ritratto di questa nuova figura: maschio, giovane e settentrionale.

Il sospetto che questo campione non sia esaustivo c’è (mancano nomi noti del web design, come Sofia Postai), ma non si può dire che non sia rappresentativo di questa realtà. E rappresentativo non solo anagraficamente, ma anche e soprattutto – a giudicare da quel che si vede in giro per la Rete – concettualmente.

Si discute a lungo di creatività e sperimentazione, mentre sullo schermo vengono visualizzati filmati in Flash (le famose “intro”): c’è chi si sente frustrato e limitato dai gusti del cliente, chi dalle richieste dell’account; chi si sente un artigiano al servizio del committente, disposto ad assecondarlo in qualunque richiesta, e chi invece si propone come “artista” e afferma di sentirsi pienamente realizzato solo quando può esprimere liberamente il proprio estro; chi ricerca e sperimenta nuovi accostamenti di forme e colori, e chi cerca di suscitare emozioni, anche violente. E in queste discussioni, il confine fra web design, web art e arte digitale, già labile, viene quasi negato. Si parla di comunicazione, di emozione, ma neanche un accenno alla funzionalità o usabilità del sito.

Anche in altri workshop sul web design la sensazione è la stessa. I relatori di E-tree raccontano entusiasticamente delle nuove potenzialità offerte da Flash, dalla tecnologia 3D, dalla banda larga, ecc., senza soffermarsi neanche per sbaglio a valutare la disponibilità dell’utente a scaricare sempre nuovi plug-in, ad aggiornare la propria macchina, a passare lunghi minuti guardando le famose “intro”.

Ma è proprio l’utente il grande assente – per lo meno in questi workshop.

Il terzo asse della comunicazione (il cliente che commissiona – il creativo che realizza – il navigatore, cioè il vero destinatario del prodotto) sembra non interessare i web-creativi riuniti a Padova. Sarà forse perché l’utente è portato a “skippare” le intro a cui i web-creativi affidano il proprio messaggio artistico? Ed è poi così indissolubile (come si chiedeva – voce fuori dal coro – una giovane partecipante) il legame fra creatività e Flash?

Il valore del network
Sarà forse perché Internet è una grande ragnatela, la Rete per eccellenza, che il modello vincente in parecchi settori sembra essere quello del network o, appunto, della rete.

Analizziamo due casi.
1. La rete di persone, di collaboratori per costruire staff a misura di progetto. Ecco che lo scenario lavorativo assume aspetti molto diversi da quelli tradizionali: non più dipendenti fissi di un’azienda, grande o piccola che sia, specializzata in questo e quell’altro, ma free lance, battitori liberi, pronti a unirsi in team ogni volta diversi, secondo le competenze che ciascun progetto richiede, nonché del budget a disposizione!

2. La rete di siti, per scambiare contenuti, servizi e visibilità. Non mi riferisco a circuiti di scambio banner o ai ring tematici, che hanno fatto ormai il loro tempo, ma a progetti più definiti, che creano sinergie e collaborazioni anche fra siti teoricamente concorrenti. Piccoli siti che si uniscono a creare i contenuti di un portale tematico, mantenendo le loro individualità (e non è un caso che Evector abbia ideato un CMS modulare e perfettamente calzante il modello Network). O grandi siti che stringono alleanze: un esempio per tutti è Virgilio, la cui redazione non riesce più a stare al ritmo sempre più crescente della rete e non riesce a visitare i troppi siti segnalati, che per la ricerca si appoggia a un altro motore (Google)!

Daniela Dell’Aquila
Immaginaria.net

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Pubblicato il
30 lug 2001
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