Roma – Sono trascorsi 21 anni dall’estate in cui IBM commissionò ad un gruppo di 12 ingegneri, a cui poi venne affibbiato il soprannome di “Sporca Dozzina”, di progettare un personal computer che fosse più economico e veloce di qualsiasi altro in commercio e che potesse intraprendere la via del mercato in tempi rapidi: massimo un anno.
Il primo modello di PC fu presentato da Big Blue il 12 agosto del 1981: si trattava di un “macinino” con monitor monocromatico, 64 KB di memoria ed un microprocessore che, al pari del Motorola 68000, avrebbe fatto storia: l’Intel 8088.
E così, in un’epoca in cui il mercato dei personal era dominato da macchine proprietarie prodotte da Apple, Osborne, Commodore e Tandy, Big Blue gettò il seme per la nascita di quello che, di lì a poco, sarebbe divenuto uno standard per tutto il settore: il PC IBM.
Nessuno allora, nemmeno IBM, si sarebbe mai atteso un successo di tale portata per un personal computer che, secondo molti esperti, ebbe il merito di accelerare quella fase di transizione verso l’informatizzazione di massa iniziata con gli home computer. Ma tutto questo fu reso possibile da un fattore che si rivelò cruciale per la diffusione del PC: l’apertura, da parte di IBM, dell’architettura di queste macchine.
Grazie alla possibilità, da parte dei concorrenti, di utilizzare l’architettura del PC per costruire nuovi personal compatibili IBM, il PC divenne ben presto uno standard de facto e creò il presupposto per un rapido boom del settore, boom guidato anche dagli emergenti paesi asiatici, Taiwan in testa, che nel giro di pochi anni seppero dar vita ad efficienti catene di montaggio dalle quali cominciarono ad uscire economici cloni dei PC IBM.
La nascita del PC fornì anche l’occasione all’allora minuscola società Microsoft, fondata da Bill Gates e Paul Allen, di divenire il gigante che è oggi. IBM, infatti, comprò da Microsoft l’MS-DOS, un sistema operativo a caratteri che Microsoft aveva acquistato a sua volta da una società di Seattle per 50.000 dollari.
Oggi, in un’epoca in cui da più parti è stata profetizzata la fine dell’era del PC, Microsoft e IBM detengono ancora la leadership del mercato IT e non sembrano disposte a smettere di aggiungere candeline ad una torta che, in 20 anni, ha raggiunto dimensioni colossali.