HateSeed – La definizione di “Città Virtuale” è stata usata così tante volte nel web per intendere le più svariate cose che ormai sa di abusato? in ogni caso, limitandoci all’ambiente Giochi di Ruolo (GdR) della rete, per Città Virtuale si intende un insieme di chat con ad esse collegato un Database (con relativamente pochi campi), un’ambientazione fantasy o storica e tanta, tanta fantasia?
Per farvi capire meglio farò un esempio: immaginate di accedere ad un sito, in cui dovrete loginarvi per potere accedere alle chat, in cui potrete cambiare i vostri dati che resteranno tali in modo permanente finchè non li cambierete ancora o finchè non compierete un azione che li vada a modificare (Ad esempio comprare o vendere qualcosa).
Di questo si tratta, quindi: della possibilità di far interagire il vostro alter-ego virtuale dandogli le “fattezze” di un Pg, scegliendone il nome, la razza, il lavoro, le amicizie, le parentele e altro ancora?
Ora, quello che molti di voi si staranno chiedendo è sicuramente: “Ma non è un po’ troppo semplice? Mud e MMORPG danno infinitamente molte più possibilità di gioco”.. la risposta è SI? è tutto molto? forse TROPPO semplice.
Ma è proprio questo l’aspetto che ne ha decretato il successo? chi vi scrive è un accanito player di Mud, MMORPG e compagnia bella ma che proprio dalle città virtuali è partito, e che nella sua “vita” da netgamer ha incontrato moltissima gente che a lugubri dungeon muddesci o alle spettacolari atmosfere MMORPGesce ha sempre preferito le città virtuali.. definendo le altre categorie troppo veloci, troppo impegnative, troppo ecc ecc.
In Italia il successo di questo tipo insolito di multiplay è stato fin da subito impressionante…arrivando sempre in ritardo rispetto alle novità che arrivano dal resto del mondo. In fatto di internet la prima città virtuale in Italia è nata all’incirca 4-5 anni fa? Ma andiamo con ordine…
ExtremeLot
Il Regno di ExtremeLot nasce circa tre anni fa per opera dei programmatori della Extreme. L’idea era quella di creare una comunità virtuale fantasy ambientata (presumibilmente) nel medioevo, infatti le regole e le ambientazioni sono tipiche dell’epoca.
La vita nel regno si basa su una struttura sociale “gerarchica”, vale a dire che le ore di presenza su Extremelot vengono conteggiate in una sorta di punti carisma che servono ai vari personaggi per salire di “grado” partendo quindi dal rango di straniero per arrivare a quello più alto di Signore.
All’interno del Granducato si possono trovare personaggi appartenenti in linea di massima a tutte le razze tipiche del mondo Fantasy, e vi è la possibilità di aggregarsi a congreghe (gilde) esistenti o intraprendere vari mestieri.
Fin qui tutto normale se non fosse per il fatto che in realtà la possibilità di giocare di ruolo all’interno della comunità è piuttosto ridotta se non si è forniti di una vivida fantasia; infatti i mezzi a disposizione degli utenti sono piuttosto scarsi, e si limitano all’acquisto di armi presso le armerie o alla ricerca di animali o pozioni da utilizzare per aumentare i propri punti forza/mente o da rivendere. Per il resto la maggior parte del tempo viene impiegata dai “cittadini” nelle varie chat dove i limiti di giocabilità vengono spesso a galla soprattutto se ci si imbatte in personaggi che non conoscono la differenza tra una chat normale ed una comunità Fantasy.
Ciò nonostante, ExtremeLot resta una delle comunità virtuali più frequentate e dopo il recente cambio di server sembra che almeno i problemi di instabilità (davvero esasperanti se si pensa che negli ultimi tempi il server andava in blackout almeno ogni 5 minuti?) siano stati risolti, infatti adesso la fluidità e la velocità sembrano essere arrivati a livelli più che accettabili, resta il vanto (non da poco) per i creatori della comunità di essere stati tra i primi in Italia ad attuare un simile progetto tanto da essere stati protagonisti del FuturShow di Bologna di tre anni fa.
In conclusione, Extremelot è una comunità dalle grosse potenzialità che però non vengono sfruttate che minimamente, quindi è un buon posto per chi vuole immergersi in un atmosfera medioevale sinceramente ben ambientata, ma non per chi conosce il vero significato della parola Gioco di Ruolo.
L’isola di Mon
Iniziamo con il dire che cos’è l’isola di Mon. La definizione esatta è “città virtuale d’ambientazione fantasy”. Probabilmente molti di voi sanno già di che si tratta, considerando che questo fenomeno è vivo in Italia già da diversi anni.
L’isola di Mon è nata nella grande rete ormai più di un anno fa, ora conta oltre 1000 giocatori dei quali un centinaio sono assidui. Il progetto è ambizioso ed innovativo nella panoramica delle città virtuali. Infatti L’isola di Mon ha l’ambizione di introdurre i concetti di gioco dei MUD.
Chi giunge all’isola di Mon dovrà innanzitutto procedere alla creazione del proprio alter ego. Come nelle più classiche ambientazioni fantasy si potrà scegliere tra umani e orchi, elfi e drow, mezz’elfi e folletti. Importante sarà la scelta dei valori delle proprie caratteristiche (forza, destrezza, costituzione ecc.), infatti una volta entrati nel gioco vi accorgerete di non essere in una semplice chat ma in una vera e propria città (Minur, la capitale dell’isola) dove ogni locale, vicolo o passaggio saranno luoghi adatti per parlare e giocare, attaccare o essere attaccati, derubare o essere derubati. Naturalmente stando attenti ai gendarmi che, vi accorgerete, non impiegano troppo tempo a sbattere in cella per un po’ chi disturba la quiete della cittadina.
Concludendo, grandi sono le aspettative verso L’isola di Mon ma i lunghi tempi di programmazione e di realizzazione lasciano pensare che uscirà dalla fase di beta test fra un bel po’! Comunque i realizzatori hanno promesso grosse novità per il mese di settembre, quindi consiglio a tutti gli appassionati di Gdr e di fantasy di farci un salto.
Athenet
Athenet nasce nei primi mesi del 2000, ma da test pubblico si trasforma subito in privato per mantenere un certo segreto su quelle che saranno le novità future della città. L’apertura al pubblico avviene comunque nel settembre 2000 e da subito Athenet si pone come seria alternativa alla più grande città virtuale italiana, Lot.
Il successo raggiunto è da subito buono… la città è validissima tecnicamente, probabilmente la migliore nel panorama italiano, con un’ottima integrazione tra ASP e Java. Ambientata (ovviamente) nell’antica Grecia ha raggiunto nel tempo un buon sviluppo, stabilendo la media di 50-60 personaggi connessi nello stesso momento.
Athenet è diversa dalle altre città virtuali, è più curata tecnicamente risultando molto simile ad un videogioco, piuttosto che ad una città virtuale classica. La città è divisa in varie zone (agorà, le prigioni, la necropoli, l’acropoli, l’olimpo, l’ateneo, le terme, la spiaggia, il bosco, il porto e una zona residenziale).
Il team di sviluppo è composto da molte persone, ma di fatto a decidere le sorti di Athenet sono (o meglio dire erano) solo in 2: Zeus e Sauron? ora il secondo sembra aver mollato, lasciando tutte le decisione nelle mani del primo.
In definitiva, Athenet divide chi l’ha visitato: chi se n’è innamorato di colpo? chi ha rifiutato l’ambientazione o l’impostazione generale del sito? In ogni caso rimane un esperimento molto valido nel web italiano e non potete perdere l’occasione di visitarla almeno una volta (quando riaprirà? ora è momentaneamente chiusa).
Queste sono le 3 città virtuali maggiori nel panorama web italiano? abbiamo deciso di fermarci qua, essendo sicuri di avervi dato ormai un’idea precisa. A presto!
Shye e Maku
Special Thanks to Oberon and Arien
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