Ft Myers (USA) – Quando eVilla venne rilasciato sul mercato , lo scorso maggio, si commentò il fatto che Sony definiva questa sua nuova creaturina un “network entertainment center”: un modo diverso, e forse scaramantico, per definire una Internet appliance, un genere di dispositivi che in passato non ha mai incontrato grossa fortuna sul mercato.
Ma se di scaramanzia davvero si trattava, sembra non aver funzionato. Il 30 agosto, a neppure tre mesi di distanza dal lancio, Sony ha infatti annunciato l’abbandono di eVilla e la possibilità, per i clienti, di riconsegnare il prodotto riavendo indietro tutti i loro soldi, compresi quelli associati ai servizi on-line.
E così un’altra net appliance si va aggiungere al quel necrologio in cui in passato sono finite le “invenzioni” di 3Com, Gateway, Emachine ed altre aziende che, come queste, speravano di far nascere una nuova nicchia di mercato che potesse poi esplodere in un fenomeno di massa: ma così non è stato.
L’eVilla di Sony sembrava scostarsi un poco dai tentativi precedenti vantando, insieme alle proporzioni compatte, caratteristiche simili a quelle di un vero PC: mouse, tastiera, 64 MB di RAM, monitor FD Trinitron da 15″. Purtroppo, però, l’assenza di un hard disk, e dunque l’impossibilità di scaricare nuovo software o riprodurre flussi multimediali, insieme all’adozione di un sistema operativo embedded ancora molto giovane, BeIA, e privo di un solido supporto alla connettività wireless, sembrano aver decretato l’irreversibile insuccesso di questa appliance.
Sony ha ufficialmente parlato di “problemi di stabilità e usabilità”, probabilmente legati proprio al sistema operativo embedded, problemi a cui potrebbero essersi aggiunti – sebbene l’azienda neghi ogni connessione – quelli della recente acquisizione di Be da parte di Palm , un fattore che potrebbe aver in qualche modo limitato la possibilità, per Sony, di continuare a co-sviluppare BeIA secondo le sue esigenze (così come aveva fatto in passato con Be).