Washington (USA) – La telefonia di terza generazione negli Stati Uniti partirà in ritardo rispetto al previsto: l’amministrazione Bush ha deciso di rinviare l’assegnazione dei lotti di spettro radio destinati ai sistemi 3G. Il Pentagono ha bisogno di quelle porzioni di spettro.
Bisognerà aspettare settembre del 2004 per decidere sull’assegnazione di tali porzioni alle reti wireless ultraveloci, che hanno avuto la sfortuna di trovare proprio il Pentagono come loro concorrente: l’istituzione militare americana ha bisogno infatti delle stesse frequenze radio di cui si servirebbero le reti di terza generazione. E il Pentagono necessita anche di una larga porzione di spettro: non c’è spazio per il 3G, per adesso, negli USA. Infatti, la gestione degli apparati militari e della difesa missilistica è coordinata proprio attraverso le frequenze radio adesso contese dalle reti 3G; le autorità hanno deciso di rimandare la questione di due anni proprio per trovare una soluzione al problema. Forse saranno necessari milioni di dollari per ristrutturare il sistema delle assegnazioni delle onde radio negli Stati Uniti.
Una ristrutturazione sembrerebbe necessaria, tuttavia, anche per altri settori della telefonia statunitense, da sempre afflitta dal problema della carenza di linee fisiche, insufficienti a soddisfare le esigenze dei privati e delle aziende (ogni cittadino in America ha almeno due linee telefoniche).
E le reti, nei momenti di emergenza, rischiano la congestione: è quanto si è verificato a New York in questi giorni, in seguito alla sanguinosa strage di due giorni fa, quando milioni di persone, in apprensione per la sorte dei propri familiari residenti nella città, hanno sovraccaricato le linee telefoniche. Si è registrato un ammontare di telefonate doppio rispetto la media, ha segnalato Verizon Communications.