Milano – Al convegno tenuto due giorni fa, “Il Diritto d’autore nella Società dell’informazione”, c’erano tutti: BSA, l’alleanza dei produttori di software proprietario; FPM, cioè la federazione anti-pirateria sulla musica; FAPAV, antipirateria musicale; SIAE, la società italiana degli autori e degli editori. Tutti soggetti rappresentativi dell’industria dei “contenuti”, che oggi fronteggia nuove attività di pirateria e i nuovi fenomeni internet. Ma c’era anche l’Autorità garante delle TLC.
“La SIAE – ha detto proprio Giuseppe Corasaniti, che dirige l’unità antipirateria dell’Authority – deve diventare un ente certificatore di qualità per il nostro sistema economico; e la qualità è quella fondamentale dell’originalità dell’opera. Allo stesso tempo è importante rafforzare il ruolo di garanzia e tutela dei diritti dell’Autorità – specie con riferimento a Internet e alla sicurezza on line – e la funzione di coordinamento del Comitato per la Tutela del diritto d’autore che dovrebbe svolgere con efficienza il ruolo centrale previsto dalla legge”. Secondo Corasaniti, le questioni riguardanti il diritto d’autore devono essere affrontate da Autorità e SIAE in sintonia con le rappresentanze degli operatori di comunicazione, in tutte le forme e su tutti i media in cui l’opera dell’ingegno viene tutelata dalla legge sul diritto d’autore.
“Nel settore informatico, in particolare – ha affermato Claudia Pavoletti, responsabile antipirateria della BSA – il problema del diritto d’autore non può limitarsi all’apposizione di un contrassegno sul supporto fisico, ma occorre sviluppare un controllo sui più gravi fenomeni dell’underlicensing e della contraffazione”.
“Nel corso dell’evento – si legge in una nota emessa dall’ufficio stampa della BSA – è stato affrontato il tema dell’evoluzione della normativa in tema di diritto d’autore e tutela dell’opera dell’ingegno, in un mondo in cui i moderni strumenti tecnologici (masterizzatori) e di comunicazione (Internet) rendono sempre più difficile proteggere la titolarità dell’opera da fenomeni di illecita duplicazione e sfruttamento, cui non faccia fronte la giusta remunerazione per l’autore. Tema, questo, che accomuna tanto i produttori di programmi informatici quanto gli editori musicali, quelli della carta stampata, i produttori cinematografici, di video game etc.”