Monaco – “Golpe normativo all’Ufficio dei brevetti europei”: si chiama così il comunicato trasmesso in queste ore in tutta Europa dalla principale organizzazione che si batte per il free software e lo sviluppo libero nel Vecchio Continente: EuroLinux Alliance.
L’accusa è chiarissima: senza attendere la decisione in merito della Commissione europea, lo “European Patent Office” (EPO) ha varato nuove linee guida per chi intende sottoporre brevetti. Le conseguenze di queste nuove linee guida sono sostanzialmente tre: per “programmi per computer” si intendono ora tutte le invenzioni che abbiano a che fare con il computer e i programmi possono ora essere brevettati come tali quando abbiano un “conseguente effetto tecnico” (praticamente tutti i programmi hanno questo “effetto tecnico”).
La brevettabilità viene così estesa praticamente ad ogni soluzione informatica, denuncia EuroLinux: le imprese potranno dunque brevettare anche singole porzioni di codice, come già avviene negli USA. Con la conseguenza che porzioni di codice oggi utilizzate ampiamente dagli sviluppatori per realizzare intere genìe di programmi potrebbero essere sottratte al “dominio pubblico” e il loro utilizzo dipendere da accordi commerciali con chi le avrà brevettate per primo. Una pratica inseguita, voluta e bramata con forza solo da certi produttori ma invisa a molte softwarehouse e al mondo dello sviluppo libero, che rischia di vedersi legare le mani.
Secondo EuroLinux Alliance la decisione dell’EPO costituisce una violazione della democrazia europea e una provocazione contro quei governi che nel novembre del 2000 hanno pubblicamente affermato di volere un controllo politico molto più stretto sull’EPO con la decisione di mantenere le eccezioni sulla registrazione di brevetti sui programmi informatici.
“Questa vergognosa e inaccettabile decisione – spiega una nota dell’Alliance – costituisce anche una violazione dell’articolo 22 della Convenzione europea sui brevetti secondo cui solo la Enlarged Board of Appeal può prendere decisioni del genere”.
La scelta dell’EPO di ottenere questi risultati ricorrendo ad un espediente tecnico anziché attendere le decisioni politiche della UE viene vista come un modo subdolo per bypassare le opinioni dei paesi membri. “Con questa scelta – spiega ancora l’Alliance – l’EPO si mette contro l’80 per cento delle imprese del software che sono contrarie ai brevetti”.
Per questo gli sviluppatori liberi di EuroLinux, sostenuti da una petizione contro la brevettabilità che in molti mesi ha conquistato un consenso notevolissimo, chiedono ai paesi dell’Unione europea che si esprimano pubblicamente sulla brevettabilità del software e soprattutto dimostrino all’opinione pubblica di poter controllare l’EPO rimpiazzando il Consiglio di amministrazione attuale che avrebbe più volte agito in aperta violazione delle convenzioni europee.
Allo stesso tempo EuroLinux chiede a tutte le aziende, gli sviluppatori, gli utenti di software e i cittadini europei che tengono al libero sviluppo e alla competizione leale tre le imprese, di unirsi ai 90mila firmatari della petizione promossa dall’Alliance e alle 300 aziende ed organizzazioni che hanno deciso di sostenerla.
Di seguito il testo della petizione e le indicazioni per firmarla. Ecco il testo:
Questa petizione è diretta al Parlamento Europeo; il suo scopo è avvertire le autorità europee dei pericoli dei brevetti sul software. Questa petizione è sostenuta dalla EuroLinux Alliance , nonché da aziende e associazioni “open source” europee. Siete invitati a distribuire questa petizione a tutti coloro che potrebbero essere interessati
Sono preoccupato dai progetti in corso per legalizzare in Europa i brevetti sul software, tenuto conto degli effetti dannosi sull’innovazione e la concorrenza.
Sono preoccupato del possibile utilizzo dei brevetti sul software per arrivare a brevettare metodi d’affari, educativi, sanitari, ecc.
Sono preoccupato per gli abusi ripetuti dell’Ufficio Europeo dei Brevetti, soprattutto per la sua tendenza ad abusare del proprio potere discrezionale per estendere surrettiziamente il campo di applicazione dei brevetti.
Sono sorpreso che non sia mai stato pubblicato dalle autorità europee nessuno studio sull’impatto dei brevetti software sull’innovazione e la competizione.
Chiedo a tutte le autorità politiche europee, a qualsiasi livello, di far applicare la legge che vieta espressamente la brevettabilità di programmi esclusivamente informatici, invece di tentare di cambiarla.
Chiedo a tutte le autorità politiche europee, a qualsiasi livello, di riconsiderare i loro piani in corso e di far sì che non si abusi dei brevetti per proibire o restringere la diffusione di programmi informatici o di metodi intellettuali.”
Per firmare online la petizione clicca qui .