Web – Google e i vari motori di ricerca hanno il diritto di duplicare i contenuti di un sito web per riproporlo ai navigatori anche se proposti nella funzione di ricerca? Lo stesso quesito è stato posto in precedenza da una lettrice di Punto Informatico per le immagini e si potrebbe porre per la “copia cache” di Google, ovvero: “Che diritto ha il motore di ricerca di duplicare la mia pagina e di esporla anche quando io ho deciso di eliminarla dalla rete?”
Per prima cosa dobbiamo considerare che Google cita sempre il proprietario dell’immagine e il link o la pagina dal quale vengono prelevate le copie cache o le immagini. Questo è un riconoscimento della proprietà dell’immagine stessa e non significa “appropriazione” di una creazione altrui.
In secondo luogo dobbiamo pensare che Google è un motore di ricerca, quindi se la mia ricerca testuale mi porta a selezionare delle pagine ricercando un certo testo e visualizzandolo, nel momento in cui cerco una immagine specifica è evidente che dovrò ricercarla per andare più veloce visualizzando le “thumb-nail” (versioni “francobollo” dell’immagine) proposte da Google. Il motore si potrebbe criticare nel momento in cui, da una prima immagine ridotta ad icona, io NON potessi arrivare direttamente al sito ospitante perché il link sotto l’immagine NON è attivo!
D’altra parte, per arrivare al sito ospitante basta attendere il caricamento in un frame di una pagina successiva del motore di ricerca contenente anche il sito ospite (lo fanno anche alcuni siti nostrani che lasciano una noiosa barra di navigazione-pubblicità speculando sui contenuti del nuovo sito linkato).
Ora, l’immagine presa dalla rete appartiene evidentemente ad un contesto nel quale il suo scopo è l’essere vista, non mi pare d’altro canto che la lettrice che obiettava sull’operato di Google non voglia che la si guardi. Quindi quanto fa Google è nel pieno rispetto della netiquette e dell’ideale secondo cui le risorse della rete siano disponibili liberamente a tutti.
Sicuramente Google ha un eccesso di zelo nel proporre un sito “sezionato”, ben venga il motore delle immagini come per gli mp3 o per i video o le copie cache, ma rimanga come pura segnalazione e non come copia di un sito o delle pagine altrui.
Diversa e comunque accettabile la funzione della The Internet Archive Wayback Machine , la quale ripropone le versioni storiche e non più online di parecchi siti web della rete. Da navigatore appassionato mi sono commosso nel rivedere delle pagine che credevo appartenessero ormai alla memoria.
Concludendo, la polemica sul servizio di Google andrebbe sicuramente ridimensionata. Se comunque non si vuole essere spiderati dai motori di ricerca si può aggiungere al proprio sito il file robots.txt con la dicitura:
User-Agent: * # For all robots
Disallow: / # For all pages
Oppure ci si può affidare a quei provider di spazio web che rifiutano l’accesso ai file del proprio sito senza una precedente visita alla pagina corrispondente, come propone ad esempio Freeservers con la funzione di Remote File Access abilitato/disabilitato.
Scarlatto (Paolo Fontanel)
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