Georgia (USA) – Un team di ricercatori, con il supporto dell’Institute for Advanced Concepts della NASA, sta studiando uno speciale tipo di insetti robot, chiamati Entomopter, che un giorno potrebbero essere utili per esplorare il Pianeta Rosso e superare i limiti a cui sono soggetti i veicoli terrestri.
“Marte è un brutto luogo per far volare veicoli aerei tradizionali a causa del fatto che lì qualsiasi cosa lavora contro di te”, ha spiegato Anthony Colozza, il coordinatore del progetto Entomopter. “Il concetto dell’Entomopter potrebbe invece rendere l’atmosfera di Marte nostra amica”.
Come noto, infatti, Marte ha un’atmosfera poverissima di ossigeno e composta in larga parte da anidride carbonica: gli unici motori che possono essere utilizzati debbono dunque essere a propulsione elettrica o chimica.
Gli insetti robot a cui sta lavorando lo staff di scienziati di Colozza stanno sul palmo di una mano e pesano in tutto meno di 50 grammi. Gli Entomopter possono volare grazie ad un minuscolo motore a reazione chimica che fa muovere delle ali costruite con una speciale plastica resistente alle alte temperature.
Per costruire questi cyber-insetti i ricercatori si sono avvalsi degli studi che nello scorso decennio sono stati fatti dagli scienziati per comprendere come gli insetti utilizzano il battito delle ali per sollevarsi in volo, modificare la loro direzione e planare.
Gli Entomopter si basano sugli stessi concetti e sono in grado, al contrario di quanto si potrebbe fare, ad esempio, con un elicottero, di ridurre al minimo le parti meccaniche in movimento e la complessità del propulsore, decollare e atterrare con estrema facilità su ogni tipo di terreno e, una volta sulla superficie, riuscire a camminare similmente a quanto farebbe un insetto.
Questi insetti artificiali non hanno una grande autonomia di volo, al massimo un paio di chilometri, ma se fatti decollare da un veicolo lunare potrebbero rivelarsi, secondo gli scienziati, preziosi esploratori sia dell’atmosfera sia della superficie di Marte: al contrario di un rover, gli insetti possono superare canyon, grosse rocce ed altri ostacoli.
Le ali sono mosse da una sorta di muscoli artificiali che non necessitano di ossigeno e, con lo smaltimento dei gas di scarico, possono contribuire alla stabilizzazione del volo degli insetti robot ed al cambio di direzione. L’esigua energia ricavata dal carburante liquido utilizzato negli Entomopter è sufficiente a muovere le ali 70 volte al secondo e ad alimentare tutta una serie di apparati, fra cui un sonar, il sistema di navigazione, un ricetrasmettitore radio ed il sistema di controllo remoto.
Il progetto, che si basa sui lavori di altri organismi militari americani, ha appena concluso la sua prima fase, ma saranno necessari ancora diversi anni di sviluppo prima di poter considerare gli Entomopter una soluzione praticabile.
Colozza è fiducioso che i suoi insetti robot potranno partire alla conquista di Marte entro la fine del decennio.