San Francisco (USA) – Una vittoria importante quella che il professore Edward Felten di Princeton e i suoi collaboratori hanno portato a casa in queste ore, annunciando la fine delle ostilità legali contro le majors della musica.
Come si ricorderà, Felten e i suoi avevano partecipato ad un concorso realizzato dalla Secure Digital Music Initivative (SDMI) durante il quale hanno messo a nudo le vulnerabilità dei sistemi di protezione musicale messi a punto dall’industria discografica. Da quel momento è successo di tutto, con Felten da una parte desideroso di rendere pubbliche le proprie scoperte e dall’altra la SDMI e la RIAA che hanno cercato in ogni modo di impedirglielo, per non svelare quelle debolezze.
Uno degli ultimi capitoli della storia ha visto persino la RIAA ammettere l’esistenza di una lettera in cui minacciava Felten di guai legali qualora avesse parlato delle sue scoperte, per poi rimangiarsi tutto parlando di “errore”. Il tutto mentre Felten, tra mille problemi, decideva comunque di portare il tutto in tribunale insieme alla Electronic Frontier Foundation (EFF) per dimostrare che la legge a cui si appellavano le majors, il Digital Millennium Copyright Act (DMCA), in realtà si rivelava un ostacolo alla ricerca scientifica.
Ora Felten porta a casa una vittoria perché non solo ha ottenuto di poter rivelare le sue scoperte ma ha anche spinto l’amministrazione americana a dichiarare pubblicamente che il DMCA non si applica alla ricerca scientifica. Per questo il professore ha deciso di chiudere il caso senza proseguire in tribunale per potersi dedicare ad altro.
La vittoria di Felten non è però quella della EFF che ha visto per alcuni mesi il caso come un elemento portante della propria strategia, tesa a dimostrare come il DMCA sia incostituzionale.
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