Speciale/ Open source al Bundestag?

Speciale/ Open source al Bundestag?

Pubblichiamo i testi completi della petizione Bundestux per l'adozione dell'open source nelle istituzioni tedesche e della risposta di Microsoft Deutschland. L'argomento sembra guadagnare una sempre maggiore attenzione in Germania
Pubblichiamo i testi completi della petizione Bundestux per l'adozione dell'open source nelle istituzioni tedesche e della risposta di Microsoft Deutschland. L'argomento sembra guadagnare una sempre maggiore attenzione in Germania


Roma – Roma – Grazie alla preziosa collaborazione di Luca Bertoncello , riportiamo di seguito i testi integrali e tradotti della petizione Bundestux e della risposta ufficiale di Microsoft Deutschland. Come riportato nei giorni scorsi da Punto Informatico, la petizione chiede al Parlamento tedesco di far sì che l’open source costituisca il cuore degli investimenti software istituzionali in Germania. Mentre scriviamo giungono anche notizie di alcuni interventi politici sulla questione, notizie di cui daremo conto non appena possibile su queste pagine.

Ma ecco il testo della petizione “Werk21” proposta da Bundestux.de :

“Dalla fine dello scorso anno c’è una discussione aperta a proposito di quale sistema dovrà venir utilizzato, dal prossimo anno, nel Bundestag (l’equivalente tedesco della Camera dei Deputati, ndr). Questo dibattito si sta facendo molto intenso, in quanto occorre decidere tra due differenti filosofie di Software.
Il nocciolo della discussione riguarda la scelta tra la filosofia del Software libero proposta dal Sistema Operativo OpenSource Linux e la teoria monopolista e proprietaria offerta da Windows.
I firmatari di questa petizione sono dell’opinione che l’introduzione di un sistema operativo libero nel Bundestag è indispensabile per la Germania, come segnale di politica giusta, concorrenziale e democratica.
Altre considerazione come sicurezza, risparmio e flessibilità non sono considerate in questo dibattito, in quanto sono già state sufficientemente analizzate in altre sedi.

POLITICA E LIBERA CONCORRENZA
Il dibattito non è a proposito della domanda astratta “è meglio l’OpenSource o il Software proprietario” bensì, molto concretamente, se, in futuro, il Bundestag debba continuare con l’uso di combinazioni di Sistemi Operativi Microsoft, Internet Browser Microsoft, programmi di E-Mail Microsoft, Suite Office Microsoft, etc. o se sia il caso di dare una possibilità ad altre alternative di mostrare le loro potenzialità.
Il Software sopra citato detiene il monopolio non solo nel Bundestag, bensì in oltre il 90% del mercato tedesco.
In una società con un libero mercato, il Governo ha il compito di bloccare i monopoli e di garantire una corretta competizione tra i prodotti. L’introduzione di un’alternativa alla scelta monopolistica è quindi un passo sicuro e praticabile in questa direzione.
Il Software libero non è, di per sè, una garanzia di libera concorrenza. Tuttavia, nella situazione attuale non esiste alcuna alternativa per la scelta legislativa di un prodotto economicamente conveniente e sicuro nel campo dell’IT.

DEMOCRAZIA
Le commissioni tedesche dovrebbero porre particolare attenzione nell’operare con scelte democratiche nel campo dell’IT. Solo il Software libero consente, tramite la libera visualizzazione del suo codice, un completo controllo delle funzionalità e un costante miglioramento dei programmi.
La programmazione affrettata può solo condurre a un lavoro imperfetto.
Il lavoro ampio e decentralizzato con molti programmatori, come accade nel Software libero, consente invece si ottenere un Software perfettamente maturo.
La questione non si riduce solo all’aumentata sicurezza e flessibilità, bensì a un’espressione avanzata del concetto di democrazia, che include anche lo sviluppo tecnologico ed economico.
Da queste considerazioni, è un dovere, per un paese democratico, introdurre Software libero.
L’accesso illimitato di tutti i cittadini alla conoscenza e alla pubblica amministrazione può essere realizzato in maniera razionale ed economicamente conveniente con Software libero. Una reale partecipazione del cittadino al procedimento online non può fallire a causa dai costi.

I VANTAGGI DELL’USO DI SOFTWARE LIBERO
In molte nazioni della Terra, l’utilizzo del Software libero nella pubblica amministrazione ha un grosso peso. Alcuni esempi presi dai giornali:
– La Corea ordina 120.000 soluzioni Office OpenSource e risparmia circa l’80% dei costi.
– La Gran Bretagna vuole prescrive l’uso del Software libero nell’amministrazione pubblica.
– Il punto centrale dell’iniziativa IT della Commissione Europea “e-europe” è la richiesta di sviluppo e diffusione di piattaforme di sicurezza con Software OpenSource.

La Germania non può permettersi di perdere questi sviluppi. Lo sviluppo di sistemi operativi OpenSource gioca un ruolo importantissimo in questa nazione. Investire nel campo del Software libero appare un’attrattiva particolare per la Repubblica federale tedesca. Tutte le condizioni di base lo dimostrano.

Diciamo quindi, chiaro e tondo:
SI! POSSIAMO INTRODURRE IL SOFTWARE LIBERO NEL BUNDESTAG, DAL DESKTOP AL SERVER!”
(segue Form per la sottoscrizione all’appello).

Ma ecco, qui di seguito, la lettera aperta con cui Microsoft GmbH ha risposto alla petizione.


Lettera aperta di Kurt Sibold, presidente della Microsoft GmbH, al promotore della petizione per Linux:

Microsoft GmbH
Konrad-Zuse-Strasse 1
D-85716 Unterschleißheim

Lettera aperta a:
– Grietje Bettin, Deputato, Alleanza90/Verdi
– Dr. Martina Krogmann, Deputato, CDU
– Benjamin-Immanuel Hoff, Parlamentare, PDS
– Christian Lindner, Parlamentare, FDP
– Christian Simmert, Deputato, Alleanza90/Verdi
– Jörg Tauss, Deputato, SPD
– Sylvia Voss, Deputato, Alleanza90/Verdi
– Dr. Ernst-Ulrich von Weizsäcker, Deputato, SPD
– Margareta Wolf, Deputato, Alleanza90/Verdi, Segretario del Parlamento statale presso il ministro federale per l’economia e la tecnologia.

Egregi signori,

mi rivolgo in questa lettera aperta a lei, nella sua qualità di promotore della campagna werk21 nel sito www.bundestux.de. Con grande sorpresa ho letto che lei è del parere che l’introduzione di un Sistema Operativo libero nel Bundestag è indispensabile come segnale di politica giusta, concorrenziale e democratica.
In quella petizione chiede il rispetto delle regole democratiche anche nei settori dell’utilizzo dell’IT e indica quindi, come preciso dovere di uno stato democratico, l’uso di Software libero.
Questo significa, secondo me, seguendo il ragionamento inverso, che
uno stato che non usa Linux non è democratico o, quantomeno, non è consapevole dei propri doveri.

Ci sono sicuramente altri motivi per i quali chiede che il Bundestag abbandoni i prodotti Microsoft per passare a prodotti per Linux.

Cos’ha a che fare l’adozione o il rifiuto dell’uso di un Sistema Operativo con le regole democratiche o con i doveri di uno stato democratico?

Il Software OpenSouce, come anche lei ammette, non è, di per se, una garanzia di libera concorrenza, esattamente come l’uso di prodotti della ditta che rappresento, come è successo finora, non rappresenta la mancanza di democrazia. Come sottoscrittore di questa petizione, lei si propone garante di una libera competizione, nella quale, però, lei propone come unica alternativa l’uso del Software OpenSource.

Quello che lei fa in questa campagna è una aperta discriminazione dei nostri prodotti e servizi, etichettandoli come antidemocratici. Come i 1300 collaboratori dell’azienda che rappresento, mi sento accusato ingiustamente. Non posso prevedere quale effetto potrà avere sui nostri Partner commerciali, su tutti gli sviluppatori e sui nostri clienti se i prodotti Microsoft venissero bollati come antidemocratici.

Mi appello quindi a lei: consenta, nell’interesse di una migliore soluzione per gli impiegati e i collaboratori del Bundestag, una discussione sui reali pregi e difetti dei prodotti.

La discussione dovrebbe basarsi su fatti oggettivi e su un confronto tra costi e benefici ottenuti dai prodotti e servizi offerti, alla luce delle necessità degli utilizzatori.

Cordiali saluti

Kurt Sibold
Presidente Microsoft GmbH
Vice Presidente EMEA

01.02.2002

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Pubblicato il
12 feb 2002
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