Roma – A poche ore dalle dichiarazioni di uno studioso britannico secondo cui la chat è una possibile via all’amore emerge la condanna per questo strumento di comunicazione da parte dei consultori cattolici della diocesi di Venezia.
Stando a quanto pubblicato dal settimanale della diocesi, Gente Veneta, l’uso intensivo della chat si tradurrebbe in un problema serio per i rapporti matrimoniali che a causa della chat, ma anche dei videopoker, verrebbero sempre più spesso messi in crisi.
Secondo il Consultorio di Terraferma, che ha reso noti i risultati di uno studio triennale condotto su 1.500 coppie, tra le varie cause della crisi del matrimonio vi sarebbero le “amicizie virtuali strette attraverso internet”.
“Spetta al fenomeno delle chiacchiere via computer, le cosiddette ‘chat’ – spiegano gli esperti del Consultorio – il posto d’onore delle nuove cause per cui certi matrimoni vanno a rotoli”. In pratica si comincia con una chattata, si conoscono degli amici “dietro la maschera di uno pseudonimo”, nascono “amori a distanza” e “tradimenti a volte consumati nella realtà, a volte vissuti in modo parallelo alla banale vita matrimoniale”. Afferma Marisa Bancardi, che guida il consultorio: “Si stanno distruggendo coppie, per questo motivo”.
Non è solo la chat a preoccupare ma anche i videopoker. “Abbiamo visto famiglie sfasciate da questa dipendenza – spiegano gli esperti del consultorio – finite con i mobili pignorati. Sono le nuove dipendenze: non più solo l’alcool o le sostanze stupefacenti ma anche il gioco d’azzardo. Frutto di miti di benessere indotto dai modelli massmediali”.
Va detto che in passato sempre da ambienti cattolici, invece, la chat è stata promossa a pieni voti. Don Benzi aveva infatti affermato a marzo dello scorso anno che le chat sono mezzi aggregativi che possono consentire di superare l’isolamento di molti.