Un server RealAudio su C64? Yeah!

Un server RealAudio su C64? Yeah!

Per Quake III bisognerà forse pazientare ancora un po', ma intanto c'è chi è riuscito a far girare su Commodore 64 niente meno che un server per lo streaming audio. Un esperimento interessante con una punta di nostalgia
Per Quake III bisognerà forse pazientare ancora un po', ma intanto c'è chi è riuscito a far girare su Commodore 64 niente meno che un server per lo streaming audio. Un esperimento interessante con una punta di nostalgia

Roma – Può sembrare assurdo che nell’era del GHz vi sia qualcuno che ancora si diletta a smanettare con il buon vecchio Commodore 64, una gloriosa macchina che, nel 2002, forse avrebbe sperato di godersi una meritata pensione in qualche tranquillo ripostiglio, magari comodamente accoccolato fra pile di Zzap e di Commodore Computer Club.

Il fascino dei “vecchi tempi” è però sempre molto forte, specie per chi da ragazzino ha provato a craccare i telefoni pubblici con la linguetta di una lattina (scoprendo poi che funzionava solo nei film…) o per chi la mattina andava a scuola fischiettando la musichetta di Burger Time.

Devono senza dubbio appartenere a questa generazione di informatici anche Adam Dunkels e Peter Eliasson, due programmatori che, dopo aver portato su di un C64 uno stack TCP/IP, un mini server Web e un’interfaccia TCP/IP per i robot Mindstorms della Lego, sono ora addirittura riusciti a far girare sulla macchinetta di Commodore un server per lo streaming in tempo reale di contenuti in formato RealAudio.

Il server gira in una manciata di kappa e si accontenta del solo e misero MHz di clock del C64: più che sufficiente, sostengono i due hacker, per riuscire a catturare l’audio proveniente dal mangianastri connesso al C64 e farne lo streaming su Internet in tempo reale.

Per connettere il C64 ad Internet, Adam e Peter si sono avvalsi di una scheda Ethernet da loro stessi progettata, collegabile alla porta cartridge dell’home computer.

Per chi volesse dare un’occhiata al codice sorgente del programma può scaricarlo da qui .

Sebbene questi esperimenti, sotto il lato pratico, siano di ben poca utilità, aiutano senza dubbio a riportare nell’odierno mondo dei computer un po’ di quell’antico fascino che si respirava all’alba dell’home computing.

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Pubblicato il
16 apr 2002
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