Roma – Non è la prima volta che accade e chiunque abbia scaricato dei file mp3 da un network di condivisione, da WinMX ad AudioGalaxy , per esempio, sa che può accadere di scaricare un brano che non è quello che il suo nome indica. Questo può accadere per molte ragioni, prima tra tutte un errore di chi lo condivide all’interno del network. Ma ci possono essere anche altri motivi.
In questi giorni sono parecchi gli utenti che lamentano problemi con lo scaricamento di file mp3 dai sistemi di file-sharing. Sembrerebbe che un certo numero di scaricatori si sia trovato dinanzi a file vuoti oppure a brani nei quali erano state inserite più volte delle brevi musiche riportate poi una di seguito all’altra, fino a formare un file di lunghezza e dimensioni “tipiche” di un brano compresso in mp3.
Punto Informatico ha cercato in queste ore di individuare alcuni di questi brani fasulli senza riuscirci. Stando agli utenti con cui la redazione è entrata in contatto non si può escludere la possibilità di una “mossa” delle majors, che diffondendo file essenzialmente inutili potrebbe scoraggiare l’utilizzo di questi sistemi. A chi non dispone di connessioni veloci, infatti, scaricare file mp3 può richiedere molto tempo, soprattutto se offre contestualmente anche file condivisi sul proprio hard disk.
Ed è curioso che tutto questo avvenga mentre della possibile operazione di scoraggiamento all’uso del file-sharing parlano Slashdot e alcune altre ezine, secondo cui, in particolare su AudioGalaxy, sarebbero stati individuati numerosi file “fasulli”. Alla questione dedica un certo spazio anche Geek.com sulle cui pagine qualcuno ritiene che se questa è la strada intrapresa dai produttori forse si tratta “della prima buona idea che hanno avuto per combattere” il file-sharing.
Alcuni sarebbero persino riusciti a tirar giù dei numeri della questione, affermando che i file taroccati che si incontrano più frequentemente sono quelli relativi agli ultimi brani di Eminem e No Doubt, entrambi diffusi dall’etichetta Interscope. Eppure non sembra che il fenomeno riguardi esclusivamente questi due autori.
E’ presto per dire se effettivamente si tratti di una offensiva dei produttori in rete. Di certo, visti i numeri che circolano sul file-sharing, sia in termini di utenza che di file scambiati, non è facile distribuire un numero di file fasulli così elevato da riuscire ad indurre ad un cambiamento nelle abitudini di coloro che frequentano gli ambienti di condivisione, da anni perseguiti legalmente dai produttori discografici.