Roma – Sotto l’ombrello della santa lotta allo spam qualcuno in Australia persegue un progetto che suona come un campanello d’allarme per quanti tengono alla propria privacy quando sono su internet. L’idea è quella di legare le attività online dell’utente al proprio numero telefonico, in modo che sia possibile rintracciarlo qualora effettui operazioni spammatorie…
A quanto pare, infatti, OzEmail ed altri provider hanno chiesto alla compagnia di tlc dominante, Telstra, di operare le opportune modifiche al sistema telefonico affinché sia sempre possibile risalire al numero che chiama un POP di accesso ad internet anche se chi effettua la chiamata vorrebbe nascondere quel numero.
Stando alle dichiarazioni rilasciate da Justin Milne, boss di OzEmail “non c’è un solo utente sulla rete che non odi lo spam e i provider odiano lo spam più di tutti perché costa loro molti soldi”. Dichiarazioni che sono rafforzate dalle ultime statistiche sullo spam australiano che, secondo ACNeilsen, ormai raggiunge le dieci email non richieste al giorno per ciascun utente.
Anche se tutto lo spam internazionale non sarebbe toccato dal provvedimento, Milne ritiene che l’abolizione dell’anonimato indurrebbe molti spammer australiani a trattenersi dal compiere azioni di questo tipo.
Va detto che Milne ha dalla sua l’Associazione dell’industria internet di cui è chairman, dunque il livello di pressione su Telstra per giungere all’operazione identificazione rischia di essere molto elevata.
Va da sé che le preoccupazioni sono varie e lo stesso Milne ammette che la sua idea è appoggiata apertamente da tutte le forze dell’ordine che vedono ovviamente nella fine di questo genere di anonimato la possibilità di perseguire più facilmente il crimine informatico. Per il momento, comunque, Telstra ha fatto sapere di essere impegnata a garantire la privacy dei propri clienti…