Vietate le pedofoto anche se fasulle

Vietate le pedofoto anche se fasulle

Lo vuole la Camera dei Rappresentanti americana che ha votato in modo quasi unanime una legge che entrerà in vigore entro pochi mesi. Ma non si risolvono i problemi sollevati dalla Corte Suprema. Obiettivo: controllo del pensiero
Lo vuole la Camera dei Rappresentanti americana che ha votato in modo quasi unanime una legge che entrerà in vigore entro pochi mesi. Ma non si risolvono i problemi sollevati dalla Corte Suprema. Obiettivo: controllo del pensiero


Washington (USA) – Chi distribuirà o verrà trovato in possesso di immagini che dipingano minorenni in atti sessuali, anche se si tratta di immagini realizzate con il computer e in nessun modo attinenti alla realtà, sarà punibile con pene severe. Questo il profilo di una legge che ieri è passata alla Camera dei Rappresentanti con una votazione quasi unanime (413 a 8) e che è stata studiata per superare i “no” della Corte Suprema.

Qualcuno ricorderà infatti che nei mesi scorsi il massimo organo giudiziario degli Stati Uniti aveva bocciato una legge proprio perché equiparava le immagini pedopornografiche a quelle fasulle nelle sanzioni relative alla produzione, distribuzione e possesso.

La legge votata alla Camera passerà rapidamente al Senato che già sta analizzando una proposta molto simile ed è dunque probabile che entro pochi mesi diverrà effettiva.

Il nuovo “Child Obscenity and Pornography Prevention Act” (COPPA) descrive come sanzionabile qualsiasi immagine realizzata al computer che “sia virtualmente indistinguibile da quella di un minore coinvolto in una condotta sessualmente esplicita”. Si tratta di una definizione più specifica di quella bocciata dalla Corte Suprema, che aveva ritenuto incostituzionale la definizione vaga con cui si sanzionava, nella precedente normativa,qualsiasi immagine “che sembra essere” quella di un minore.

Eppure non tutti sono convinti che la nuova legge passerà lo scrutinio della Corte. Megan Gray di EPIC (Electronic Privacy Information Center) ha dichiarato ai giornalisti di non capire “perché pensano che questa norma possa superare i problemi delineati dalla Corte Suprema nella sua recente decisione”.

La Corte, infatti, aveva specificamente bocciato la legge sostenendo che sanzionare immagini fasulle significava punire non un atto ma il pensiero. “Le libertà del Primo Emendamento – avevano scritto i massimi magistrati americani – si trovano nel più grave pericolo quando il Governo cerca di controllare il pensiero o giustificare le proprie leggi per quello scopo che non può essere permesso. Il diritto di pensare è l’inizio della libertà e la sua espressione deve essere protetta dalle azioni del Governo perché è l’inizio del pensiero”.

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Pubblicato il
27 giu 2002
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