Roma – La vecchissima questione delle tasse che vengono poste sul commercio di supporti per la registrazione audio-video è tornata in auge nel corso del mese di agosto per via di uno schema di decreto che il Consiglio dei Ministri potrebbe approvare prossimamente, con il quale si intende estendere a tutti i supporti digitali vergini le imposizioni fiscali pro-SIAE già previste per altri supporti, e aumentare quelle esistenti.
A sollevare l’allarme è AF Digitale, sito che ha lanciato anche una petizione per contrastare quello che appare ai più come un vero e proprio scandalo. Secondo AF Digitale, lo schema di decreto prevede al momento un aumento molto sensibile, condito da una tassa del 3 per cento sugli impianti e gli apparecchi di registrazione.
Proprio come già avviene per musicassette e altri supporti, anche in questo caso non viene preso in considerazione l’uso che dei supporti viene fatto dall’utente, in quanto il tributo pro-SIAE è concepito come una sorta di “compensazione” per autori ed editori per le copie ad uso personale ma percepito come compensazione per le attività di pirateria. “La cosa più pericolosa – scrive AF Digitale – è che questo tributo-gabella non può essere ridistribuito dalla SIAE in maniera equa, visto che non è possibile sapere a priori che musica verrà registrata sui supporti vergini e addirittura se saranno utilizzati o meno per registrare musica”.
Di quanto saranno gli aumenti previsti? Sebbene tutto possa naturalmente cambiare in sede di Consiglio dei Ministri, al momento il decreto prevede di aumentare le gabelle attuali per cassette e VHS e di portare quelle per CD-R audio e dati rispettivamente a 0,56 e 0,84 euro. Su un DVD registrabile, invece, il tributo supererebbe i 2 euro.
Contro il provvedimento, che potrà essere varato sulla scorta della necessità di recepire la direttiva 2001/29/CE , si stanno mobilitando in molti sulla rete. Tra questi anche le associazioni dei produttori, come ANDEC, che ha espresso viva preoccupazione per la situazione, affermando che “tra pochi mesi comprare una cassetta vergine o un CD registrabile oppure un qualsiasi apparecchio di registrazione potrebbe essere considerata una spesa di lusso”.