Roma – Non manca ormai molto al lancio ufficiale dei servizi di Movielink , la joint-venture tra i big di Hollywood che intende dare vita ad un sistema di distribuzione di film via internet, naturalmente a pagamento.
L’azienda, nata dalla collaborazione di Sony, MGM, Paramount, Universal e Warner Bros, intende utilizzare tecnologie IBM per consentire agli utenti di scaricare interi lungometraggi sui propri PC o, successivamente, su device di riproduzione, televisione in testa.
L’idea è quella di fornire un ampio spettro di produzione cinematografica capace di spaziare in tutti i generi più importanti e di consentire il download, almeno in una prima fase di lancio, soltanto agli utenti statunitensi dotati di connettività a banda larga.
I film saranno di fatto “affittati” dagli utenti che potranno visualizzarli con una serie di limitazioni di utilizzo che ancora non sono state dettagliate ma che rappresentano senz’altro uno dei nodi fondamentali della nuova impresa, che dovrà saper superare le diffidenze degli utenti. Limitazioni all’utilizzo della musica distribuita online a pagamento da imprese come PressPlay o RealOne hanno finora suscitato grandi critiche, contribuendo nei fatti a impedire un vero e proprio decollo di queste iniziative industriali.
Come se non bastasse, molti film sono già disponibili in formato compresso sulle reti peer-to-peer, scambiati gratuitamente tra utenti internet di tutto il mondo. E sono proprio queste reti che rappresentano per le grandi case produttrici del settore il nemico da battere, sul modello di quanto stanno tentando di fare le majors della musica con questi stessi network.
Ma i cinque big che si muovono con Movielink non dovranno soltanto mettere in campo servizi capaci di convincere gli utenti a lasciar perdere sistemi che consentono comunque di recuperare film in modo gratuito, dovranno anche vedersela con il problema non indifferente della diffusione di connettività broadband la cui copertura negli Stati Uniti, primo mercato di Movielink, va comunque ampliandosi. Resta da vedere se questo basterà a fare di Movielink un business innovativo e capace di avere sulla rete un impatto pari a quello che i cinque big del cinema hanno da sempre al di fuori di internet.