Roma – Da Napoli è giunta ieri la notizia di un’operazione dei Carabinieri che ha portato alla scoperta di un importante deposito di materiale audio-visivo contraffatto che riforniva numerosi ambulanti nel napoletano.
A quanto riferito dal Nucleo operativo della compagnia Napoli Vomero, sono state arrestate 12 persone e sono stati sequestrati circa 1.500 DVD, 33.500 CD pirata, non solo musicali ma anche contenenti giochi contraffatti per Playstation e Playstation 2.
Le indagini sono state avviate con l’osservazione degli ambulanti, generalmente extracomunitari, che vendono in nero i CD fasulli in piazza Mercato e nella zona di via Lavinaio. Dopo un primo sequestro, le forze dell’ordine hanno seguito altri ambulanti scoprendo quello che viene definito un “megadeposito”.
Oltre ai 12 arrestati sono stati denunciati quattro minorenni, tutti accusati di aver concorso alla violazione delle attuali normative sul diritto d’autore. Sequestrati anche 2450 euro mentre il valore del materiale ritrovato dai Carabinieri viene stimato in 183mila euro, una somma calcolata su quanto sarebbe stato ottenuto vendendo quei CD e DVD sul mercato nero.
Secondo le forze dell’ordine nel napoletano il mercato illegale di questi materiali continua a fiorire, come dimostrano le operazioni svolte negli ultimi due anni. Se nel 2001 sono state arrestate o denunciate circa 250 persone, con sequestri per 82.300 CD di giochi per Playstation, 160mila CD musicali e decine di migliaia di cassette audio e video, lo scorso giugno sono stati individuati laboratori pirata dotati di decine e decine di masterizzatori.
Il “consuntivo” 2002 parla fino a questo momento di denunce e arresti per 350 persone e di sequestri per 80mila CD di Playstation contraffatti, 27mila musicassette, 12mila videocassette e circa 400mila CD musicali.
La crescita del mercato della contraffazione nel napoletano, all’attenzione non solo delle autorità di Napoli ma anche della SIAE e più in generale dell’industria degli editori, viene ritenuta un vero e proprio “flagello” per l’economia locale, per le ricadute negative sull’occupazione e per le ripercussioni sulla produzione industriale.