Roma – Gli italiani sono dei veri e propri fan della tecnologia e spendono volentieri pur di dotarsi delle ultime novità in materia. Questo è quanto emerge da un rapporto del CIRM realizzato per conto della Camera di Commercio di Roma, un rapporto che indica nella capitale, tra l’altro, la città dove maggiore è la densità di tecnologie di ultima generazione nelle famiglie.
Il 70,4 per cento delle famiglie, sostiene il CIRM, possiede in Italia almeno un cellulare, il 12,5 per cento un cellulare abilitato WAP. Il 47,5 per cento, invece, dispone di un personal computer e il 35,9 per cento si connette con una certa frequenza ad internet, nel 6,4 per cento dei casi grazie ad una connessione broadband del tipo ADSL.
Stando alle rilevazioni dello studio, inoltre, i notebook sarebbero diffusi nell’8,4 per cento delle famiglie, le agende elettroniche nel 6,8 per cento e sarebbero 14,4 per cento le famiglie italiane che almeno una volta hanno acquistato un DVD.
Di interesse il fatto che nell’area romana, quella a più alta densità di lavoratori dipendenti d’Italia, la spesa tecnologica per famiglia è più elevata che in qualsiasi altra parte del paese. In particolare, il cellulare è diffuso presso il 78,5 per cento delle famiglie, il PC presso il 55,5 per cento e internet è frequentato spesso e volentieri dal 49,5 per cento delle famiglie. A Roma, inoltre, il 26 per cento delle case dispone di un’antenna parabolica, il 16,5 per cento di un telefonino abilitato WAP e almeno una famiglia su quattro dispone di un lettore DVD.
Delle famiglie intervistate dal CIRM, che fanno cioè parte del campione scelto per la rilevazione, il 60 per cento ha dichiarato di aver tratto beneficio dalle nuove tecnologie della comunicazione in termini di qualità della vita, e si attende una crescita veloce dei servizi “a valore aggiunto”, che consentano online di lavorare, prenotare viaggi e vacanze, compiere acquisti sicuri e via dicendo. Il 43,8 per cento, però, teme che tutto questo finisca per spingere verso rapporti sempre più spesso virtuali e sempre meno “umani”.
“Il vero problema da affrontare oggi per Roma – ha poi dichiarato il presidente della Camera di Commercio della Capitale, Andrea Mondello – è capire che la prospettiva di questa città è quella di adeguarsi ed avere una impresa che sia molto innovativa e che utilizzi molto la ricerca oppure non avere prospettive”. Secondo Mondello non si può pensare che Roma viva solo di industrie manifatturiere e per questo “la Camera di Commercio investe circa 500 mila euro per il settore delle fiere, per quello congressuale, per i poli tecnologici e i parchi scientifici che sono la vera prospettiva dell’ICT”.