Parigi – La distribuzione Linux più amata dagli utenti desktop, e la più diffusa in assoluto dopo Red Hat, arriva in una nuova versione, la 9.0, che offre una veste grafica ancor più rifinita e tutta una serie di nuovi strumenti e wizard per la configurazione del sistema. Ma Mandrake 9.0 non corteggia solo gli utenti desktop: già da diverse versioni, e in questa più che in passato, il team di sviluppo si è focalizzato nel rendere questa distribuzione sempre più adatta anche per il mercato dei server.
Fra le maggiori novità software che Mandrake 9.0 porta con sé è possibile citare il kernel 2.4.19, XFree 4.2.1 e XFree 3.3.6, Glibc 2.2.5, GCC 3.2, KDE 3.0.3, GNOME 2.0.1, OpenOffice.org 1.0.1, KOffice 1.2, Mozilla 1.1, The GIMP 1.2.3 e XMMS 1.2.7.
MandrakeSoft sostiene di aver ulteriormente migliorato uno dei tradizionali punti di forza della propria distribuzione: la procedura d’installazione. Questa è ora ancor più automatizzata e intuitiva e, secondo l’azienda, rende possibile installare una versione desktop completa di Mandrake Linux in meno di 15 minuti. L’installer è stato localizzato in oltre 60 lingue ed è ora in grado di supportare (a sola lettura) le partizioni NTFS.
L’interfaccia grafica è stata ulteriormente levigata e resa “più omogenea e meno frivola”. Il menù di start è stato riorganizzato e presenta ora le applicazioni in modo più razionale e di facile accesso. Il wizard “MandrakeFirstTime” aiuta gli utenti alle prime armi a configurare con facilità il desktop environment, sia esso KDE o Gnome, e il client di e-mail.
MandrakeSoft sostiene inoltre di aver ottimizzato i tempi necessari per il log-in in KDE e Gnome e il caricamento delle relative interfacce grafiche.
Per rendere il passaggio da Windows a Linux sempre più facile e indolore, Mandrake 9.0 integra una versione migliorata della funzione “supermount”, con cui è possibile accedere istantaneamente ai media rimovibili (come CD-ROM, floppy, Zip drive, ecc.) senza la necessità di “montare e smontare” manualmente le periferiche, ed è in grado di eliminare o far apparire dinamicamente le icone relative alle periferiche plug-and-play come scanner USB o webcam.
Mandrake 9.0 include poi HardDrake2, un tool avanzato per la configurazione dei dispositivi hardware, una nuova versione del Control Center per la configurazione del desktop e dei più comuni servizi (Apache, Postfix, firewall, ecc.), i driver per l’USB 2.0, un più ampio catalogo di scanner e stampanti, il supporto all’Hot-plug per la riconoscimento e l’installazione “al volo” della maggior parte dei componenti hardware plug-and-play.
Dal lato del networking, Mandrake 9.0 offre DrakGW, un tool di configurazione che aiuta a configurare la condivisione di Internet fra più computer, e i maggiori software per i server, fra cui Apache 1.3.26, PHP 4.2.3, PHPNuke 6.0, MySQL 3.23.52 e PostgreSQL 7.2.2.
MandrakeSoft sostiene poi che la sua nuova distribuzione è la prima ad offrire supporto nativo alle partizioni NTFS e al protocollo WebDAV.
Sul lato della sicurezza, Mandrake ha esteso il suo concetto di “livelli di sicurezza”, ha integrato nuovi tool professionali anti-intrusione e il supporto alla crittazione dei dati e del file-system, all’autenticazione sicurezza attraverso LDAP, NIS e Windows NT Server, e al supporto della delle e-mail criptate in Mozilla, KMail e Evolution.
Come tradizione, Mandrake 9.0 arriva in quattro diverse edizioni: la Download, scaricabile gratuitamente dal sito Web; la Standard, dal costo di 30 euro; la PowerPack, dal costo di 65 euro; e la ProSuite, dal costo di 165 euro. Quest’ultima edizione è stata certificata come aderente alle specifiche 1.2 della Linux Standard Base.
Nella giornata di ieri, come ormai abitualmente succede al rilascio di una nuova release, il sito Web di Mandrake era molto lento e a tratti inaccessibile.