Roma – Il cybercrimine, i crimini informatici e quelli commessi attraverso l’uso delle nuove tecnologie di comunicazione sono al centro dei dibattiti che si terranno a Palermo da oggi fino a sabato in occasione della Conferenza internazionale sul cybercrime.
Nella sala Duca di Montalto di Palazzo dei Normanni converranno nelle prossime ore magistrati, studiosi, ricercatori, investigatori ed esponenti delle polizie di 40 diversi paesi, per fare il punto sui reati informatici, sull’uso criminale di internet e, soprattutto, sulle novità dettate dalla Convenzione contro il cybercrime.
Come si ricorderà, la Convenzione mette al centro la lotta alla pedopornografia e ad altri crimini anche attraverso una imponente opera di armonizzazione degli strumenti di indagine e repressione nonché di collaborazione tra le polizie e le magistrature dei paesi che la intendono ratificare. Tra questi, le 43 nazioni del Consiglio d’Europa nonché Giappone, Stati Uniti, Canada e Sudafrica.
In occasione del vertice di Palermo prenderanno vita con ogni probabilità nuove contestazioni alla Convenzione, che ha suscitato da lungo tempo l’allarme in diversi soggetti, tra questi anche organizzazioni che si battono per la difesa dei diritti civili. La contestazione riguarda soprattutto l’estensione dei poteri di indagine, la maggiore facilità di intercettazione delle comunicazioni digitali, la data retention, cioè la conservazione dei dati relativi alle navigazioni internet, telefonate, messaggini e via dicendo.
Un primo programma degli incontri e degli approfondimenti che scaturiranno nella manifestazione del 5 ottobre è qui .