Roma – C’è qualcosa di inquietante nel modo in cui il servizio di informazione di Ananova ha fatto sapere del clamoroso decesso di un videogiocatore sud-coreano, un giovane incosciente che ha pagato con la vita una vera e propria assurdità.
Inquietante, perché il comunicato della polizia che ha annunciato l’accaduto sembra indicare nei videogiochi la causa della morte. In realtà l’uomo, un 24enne senza lavoro, era rimasto “agganciato” ad un computer con cui ha videogiocato per 86 ore.
Al termine della maratona l’uomo si è rifugiato nei bagni dell’internet café della città Kwangju, nella quale ha avuto luogo la sua incredibile performance ed è lì che è stato trovato ormai deceduto.
A quanto pare, per 86 ore non aveva né dormito né mangiato.