Roma – Lo scorso dicembre nel silenzio generale il colosso dell’ICT IBM ha ottenuto dallo U.S. Patent & Trademark Office (USPTO) la conferma ufficiale dell’avvenuta registrazione del proprio brevetto “Sistema e metodo per gestire le prenotazioni per l’uso della toilette”.
Nulla si sa e nulla ha spiegato IBM sul perché l’azienda abbia ritenuto necessario presentare domanda di registrazione di un sistema che, secondo una sintesi ufficiale, “migliora la sicurezza dei voli aerei riducendo il tempo che i passeggeri passano in piedi mentre l’aereo in volo”, il tempo cioè passato ad attendere che la toilette si liberi, magari aspettando in fila e occupando i corridoi. Da qui perverrebbe la necessità addirittura di un sistema di prenotazione brevettato.
Quello che si sa è che nei giorni scorsi IBM con una lungimiranza rara ha deciso di lasciar perdere quel brevetto, sebbene lo abbia fatto quando già era arrivata la richiesta di una revisione della registrazione.
Ciò che però si sa ancora meglio è che tutta questa storia conferma il comportamento sempre più allarmante dell’USPTO, un ente di registrazione dei brevetti che è stato capace di “digerire” registrazioni su quasi qualsiasi cosa e indipendentemente dal fatto che quanto registrato rappresentasse una innovazione e non un appropriamento dell’esistente o una ufficializzazione dell’inutile.
Come si ricorderà è lo USPTO che ha registrato solo pochi mesi fa un modo per dondolarsi lateralmente con l’altalena. Ma si potrebbe anche discutere del brevetto sulla cifratura e di tanti altri.
Ciò che è in discussione da mesi e che non si risolve, come evidenziato da questo strano caso, è la superficialità come il più imponente sistema di registrazione dei brevetti, che gestisce il database più ricco del mondo di tecnologie e metodi di business, “ingloba” nuove registrazioni, sottraendo spazi all’individuo e al mercato. Il tutto aggravato dal fatto che altri analoghi Uffici in paesi industrializzati come l’Australia non trovano soluzioni migliori, e arrivano persino ad accettare il brevetto della ruota .
E se IBM continuerà fortunatamente a puntare solo su quello che ha definito “portfolio di brevetti di alta qualità” (solo l’anno scorso ne ha ottenuti 3.411 ) c’è da chiedersi su cosa dovremmo puntare tutti noi, costretti ad attendere nuove disastrose notizie provenienti da oltreoceano.