Washington punta la pistola biometrica

Washington punta la pistola biometrica

Deve essere in grado di riconoscere chi la usa e sparare soltanto se chi spara è autorizzato. Per impedire che l'arma finisca in mani sbagliate
Deve essere in grado di riconoscere chi la usa e sparare soltanto se chi spara è autorizzato. Per impedire che l'arma finisca in mani sbagliate


Washington (USA) – Si saprà soltanto nella primavera dell’anno prossimo quanto costerà e quali esatte caratteristiche avrà quella che è già stata definita “pistola intelligente”, un’arma da fuoco dedicata alle forze dell’ordine e capace di identificare il proprio utilizzatore.

La tecnologia a cui punta il Dipartimento della Giustizia USA è evidentemente quella biometrica sebbene sia ancora nebulosa la possibile e pratica soluzione per una pistola di questo tipo. C’è chi parla di riconoscimento delle impronte, ma ci sono problemi da superare come l’immediata disponibilità dell’arma a far fuoco in casi di emergenza, casi nei quali il tempo per effettuare controlli biometrici dev’essere ridotto all’osso.

A sviluppare un progetto di fattibilità da presentare al National Institute of Justice sarà la Metal Storm , azienda alla quale l’Institute intende versare circa 200mila dollari per capire se e come si può ottenere la pistola intelligente con i requisiti di affidabilità richiesti. Va detto che Metal Storm, e non solo, già produce tecnologie “intelligenti”, se così si può dire, per le armi da fuoco.

Una delle ragioni del progetto voluto dal Dipartimento della Giustizia sta nella volontà di ridurre i casi in cui le forze dell’ordine siano colpite da armi che vengono loro sottratte da malviventi nel corso di azioni sul campo. Tra i colpi che raggiungono i poliziotti negli USA, uno su sei è sparato dalla pistola d’ordinanza.

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Pubblicato il
23 ott 2002
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