Roma – Non si può limitare il flusso dei propri prodotti in modo artificioso tra i paesi dell’Unione Europea per aumentare surrettiziamente i prezzi di listino e tentare di guadagnare di più, neppure se si è una multinazionale del videogioco giapponese come Nintendo. Questo l’orientamento dell’Antitrust europeo che nei prossimi giorni sanzionerà con una formale multa il colosso nipponico.
L’accusa riguarda le pratiche di mercato poste in essere negli anni ’90 da Nintendo insieme ad una certa quantità di aziende distributrici nei vari mercati, aziende che saranno multate allo stesso modo.
Il caso è stato sottoposto alle autorità europee nel 2000 e ora è giunto ad una conclusione. “Una decisione formale – ha fatto sapere un portavoce di Nintendo – non è ancora pervenuta alla Commissione Europea. Ma sappiamo che la cosa è imminente”.
Va detto che Nintendo ormai da anni ha trasformato il proprio modello di distribuzione, sia per evitare che si ripetano situazioni di questo tipo sia per adattarlo ad un mercato che è cambiato enormemente e nel quale continua a giocare un ruolo di primissimo piano.