Washington (USA) – Il Congresso americano ha dato la sua approvazione definitiva ad una normativa repressiva fortemente voluta dall’amministrazione Bush e che proprio il presidente americano dovrebbe formalmente promulgare prima della fine di novembre.
Si tratta dello Homeland Security Act, legge che estende ulteriormente i poteri di indagine delle polizie americane, dentro e fuori il territorio patrìo e anche in questa occasione, come già per altre leggi passate dall’11 settembre ad oggi, con lo scopo dichiarato di combattere il terrorismo.
Ma se l’estensione dei poteri di sorveglianza, intercettazione e controllo è ormai una non-notizia negli Stati Uniti, di certo fa rumore il fatto che insieme a questa sia passata anche una formale decisa revisione del modo in cui d’ora in poi verranno considerati i reati di cracking.
Come già scritto da Punto Informatico, infatti, in questa normativa sono stati inseriti a sorpresa articoli che prevedono pene severe, anzi severissime, per certi reati informatici. Le pene comprendono infatti l’ergastolo per quei casi nei quali una azione di cracking abbia messo in rischio di vita una o più persone…