Il vero nemico del Software Libero

Il vero nemico del Software Libero

Lettera aperta di un imprenditore alle prese con l'enorme diffidenza che circonda Linux in molti ambienti, dove parlare del Pinguino dà addirittura fastidio. Ecco perché la via del free software può essere in salita
Lettera aperta di un imprenditore alle prese con l'enorme diffidenza che circonda Linux in molti ambienti, dove parlare del Pinguino dà addirittura fastidio. Ecco perché la via del free software può essere in salita


Roma – Sono, o forse ero, un aspirante imprenditore. Qualche tempo fa ho pensato di creare una professione utilizzando l’esperienza maturata su Linux e in generale sul software open source. Mi sono detto “Linux è perfetto per i server, è maturo per i desktop, è gratuito, ed i software di produttività ci sono tutti. Basterà spiegare ai possibili clienti i vantaggi del software libero per essere sommerso dal lavoro”… Niente di più sbagliato, i possibili clienti sono i peggiori nemici del software libero , solo che non lo sanno e, ad essere onesti, non è colpa loro, almeno non completamente.

Cerco di spiegarmi meglio, ma per farlo devo cambiare discorso: sono le nove di sera, avete appena cominciato a cenare, quando squilla il telefono. “Ed adesso chi è?”, pensate voi… “Salve sono Cinzia della xxx. Lo sa che con xxx può risparmiare fino a 1000 euro a settimana senza far fatica, senza costi, e senza accorgersene?” – “No grazie, non mi interessa…” – “Ma come non vuole risparmiare 1000 euro a settimana?” – “No grazie!”, e mettete giù pensando alla cena che si raffredda. Il giorno dopo comprate il giornale, tra una pagina di esteri e una di economia ci sono gli annunci di ricerca del personale, uno recita: “Azienda multinazionale di prestigio, con sedi in tutto il mondo, ricerca per assunzione immediata personale full e part-time, minimo garantito di 2500 euro, anche primo impiego, nessuna esperienza richiesta”, girate pagina per vedere quanto la borsa è andata giù.

La persona di queste due situazioni è davvero un povero sciocco: prima gli offrono di risparmiare 1000 euro a settimana, poi un lavoro di tutto riposo con alti guadagni, e lui se le lascia sfuggire senza fare nulla? Come dicevo, è davvero un povero sciocco… O no? Forse ha alzato il suo grado di diffidenza per sfuggire ai sistematici tentativi di raggiro cui siamo sottoposti. Oggi ogni azienda ci offre incredibili offerte, risparmi sensazionali, regali esclusivi, e noi ci siamo assuefatti. Quando qualcosa ci sembra troppo conveniente noi diffidiamo, sicuri, spesso a ragione, che ci sia la fregatura dietro l’angolo.

Ma torniamo al software libero e al mio tentativo. Fiducioso preparo una bella brochure, e grazie ad un conoscente organizzo una presentazione in una piccola ditta. Comincio a presentare i vantaggi del software libero, ma la platea non reagisce come spero, illustro le applicazioni di Linux come server, come desktop, proietto le mie slide piene di colori e di grafica, ma sento solo un brusio dimesso e nessuno mi pone una domanda. A fine presentazione ringrazio e vado via, abbastanza convinto che la platea abbia compreso le mie parole, ma non le abbia credute.

Dopo qualche giorno incontro di nuovo il conoscente, a cui chiedo le impressioni che la mia presentazione ha suscitato. “Ma vedi, loro sono abituati ad usare Windows…”, mi risponde “…e poi Linux è gratuito, ma funziona veramente? Magari all’inizio risparmi anche, ma poi chissà quanto ti costa. E poi è difficile da usare, già quando si pianta Windows hanno problemi, figurati se si pianta Linux…”. Sconsolato rinuncio a replicare, ma decido di provare qualche altra strada.

Grazie ad un altro conoscente riesco ad avere qualche numero di telefono di ditte da contattare. Li chiamo cercando di fissare un appuntamento per una presentazione. Ecco una sintesi delle risposte che ho ottenuto: “No, grazie. Abbiamo già i computer…” – “Ma io non vendo computer…” – “Meglio perché li abbiamo già”. “No grazie, usiamo Windows…” – “Ma l’incontro è solo informativo…” – “Sì, ma noi siamo già informati e non ci interessa”. “Software libero? Guardi che noi siamo in regola!” – “…”. “Linux? E cos’è?” – “È un sistema operativo, come Windows, però è gratuito” – “No guardi, noi con il computer ci lavoriamo, mica ci possiamo mettere a giocare!”.
Scoraggiato, prendo una pausa di riflessione.

I possibili clienti mi evitano come se vendessi fumo. Eppure l’idea di vendere risparmio e non spese, è a mio parere una buona idea, che applicata al software libero non è affatto fumo ma solido arrosto. E allora perché le aziende si rifiutano anche solo di sentire quello che ho da dire? Che sia anche colpa della signorina Cinzia che telefona a casa delle persone alle nove di sera? Credo di sì, ma non solo. La disinformazione è probabilmente la causa principale delle mie difficoltà. Ma perché anche i miei tentativi di informare non trovano spazio?

Quando non conosciamo qualcosa, cerchiamo nei mezzi di informazione le risposte alle nostre domande. Nulla di strano, sono lì apposta. Ma oggi i primi a diffondere la disinformazione sul software libero sono proprio i mezzi di informazione di massa. Ad esempio è di pochi giorni fa, un articolo su Il Giornale, che parla di Linux. La quantità di errori grossolani che contiene è terrificante, e l’idea che trasmette sul software libero è fuorviante e sbagliata. Purtroppo non è un caso isolato, si sentono e si leggono spesso pareri di persone che conoscono poco e male l’argomento.

Se l’imprenditore ha sentito al TG1 o ha letto su Il Giornale che Linux è per smanettoni hacker, perché dovrebbe credere a me quando dico che è invece un ottima soluzione per una azienda? E poi tutti quelli che ti offrono un prodotto gratuito ti nascondono una qualche fregatura…

Concludo qui, non ho possibili soluzioni da proporre, se le avessi avrei risolto tutti i miei problemi. Per ora sono ancora in pausa di riflessione, ma accetto suggerimenti e commenti.

Cordiali Saluti
Roberto Pontone

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Pubblicato il 9 dic 2002
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